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Chi era Ginetto Trabaldo, una pietra miliare per il tifo granata

Chi era Ginetto Trabaldo, una pietra miliare per il tifo granata - immagine 1
Figura emblematica del tifo granata, Ginetto Trabaldo ha di fatto lasciato una firma indelebile all'interno del mondo del Torino
Gianluca Sartori Direttore 

"Mi sarebbe piaciuto essere in macchina con Ginetto Trabaldo mentre accompagnava all’aeroporto Denis Law per imbarcarlo -definitivamente- alla volta dell’Inghilterra. Una decisione a senso unico, quella del capo dei Fedelissimi Granata, piena di malinconia e di rabbia per ciò che avrebbe potuto essere, ma anche un gesto di ribellione. Il mio, il nostro Campione, alla Juve, mai". Così iniziava l'ultimo racconto della rubrica del nostro Gianni Ponta e l'aneddoto è molto rappresentativo su chi è stato Trabaldo. Un pezzo importante di storia del tifo granata se ne va con Ginetto, mancato all’età di 87 anni. Un uomo che, nel mondo dei tifosi del Toro, era riconosciuto come una vera e propria autorità. Non era ancora maggiorenne quando fondò, insieme a Piero Gay (altro grande cuore Toro scomparso nel 2020 a 84 anni), il gruppo «Fedelissimi Granata», che può essere ritenuto la prima vera forma di tifo organizzato in Italia. Il sodalizio organizzava ritrovi per andare a vedere le partite al Filadelfia prima e al Comunale poi, ma anche per le trasferte in tutta Italia. E piano piano il numero dei suoi affiliati è cresciuto, fino a renderlo uno dei gruppi che hanno fatto la storia del tifo calcistico in Italia. Il gran capo dei Fedelissimi è diventato poi uno dei volti simbolo della curva Maratona. La fede calcistica, per Ginetto, è ben presto diventata uno stile di vita, quello di chi non si arrende mai, si chi si batte per le proprie idee. E grazie al suo carisma, ben presto, Trabaldo è diventato un leader del tifo granata. Negli anni Ottanta e Novanta era sempre presente ad ogni iniziativa, sit-in e manifestazione fosse decisa a tutela del Toro. È stato lui, con pochi altri intimi, a portare avanti una certa innovazione nel modo di tifare: rivendicava con orgoglio, e con ragione, che sia stata la Maratona a introdurre per prima elementi coreografici, striscioni e bandiere. Lo spirito indomito, l’entusiasmo contagioso e il carisma innato di Ginetto facevano sì che le sue iniziative godessero sempre di un gran seguito. E in curva sono nate moltissime amicizie. Ginetto riceveva spesso i suoi compagni di tifo nella sua attività di autodemolizioni situata in via Foggia. Per molti quello rimane un luogo simbolo della passione granata perché, di fatto, cortile e ufficio dell’attività di Ginetto erano diventati con il tempo un punto di ritrovo per molti tifosi. Il mondo granata, dunque, dice addio a una sua pietra miliare, un cuore Toro che per molti è e rimarrà sempre lo storico leader della curva Maratona.

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