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Chi va piano va sano e va lontano

Redazione Toro News
di Stefano Brugnoli

Urbano Cairo dovrebbe chiedere di spostare il campo di gioco dall'Olimpico di Torino al Braglia di Modena, quattro partite e quattro vittorie nel 2010 nel campo emiliano, mentre sul prato del vecchio Comunale i granata non sempre riescono a far valere il fattore campo; peccato che Modena – Torino si giochi in aprile del prossimo anno. Battute a parte oggi ho assistito a una partita tra due squadre che soprattutto nel secondo tempo avevano come primo obiettivo quello di non perdere; difese bloccate, pochi spazi, gioco lento facevano sì che occorresse un caffè per non addormentarsi.Il Torino prova a giocare ma il ritmo è ancora troppo lento, qualche idea si vede, si cercano passaggi di prima per velocizzare l’azione e trovare i buchi nella retroguardia avversaria, ma non sempre i risultati premiano la volontà. La coperta per il momento sembra ancora corta, il modulo di Lerda per essere efficace ha bisogno di un’altra condizione fisica, oggi con Obodo schierato dietro a Bianchi il Torino ha perso un po’ di fantasia, senza però aggiungere quella robustezza in mediana perché il Sassuolo trovava spesso la superiorità numerica sulle fasce dal momento che Sgrigna e Iunco erano troppo alti in fase di non possesso palla.All’inizio del match però Sgrigna (uno dei pochi a dare sempre del tu al pallone) sfoderava due invenzioni per Iunco e Bianchi che se realizzate entrambe avrebbero potuto chiudere il match, il capitano invece si è fatto trovare troppo avanti rispetto alla palla non riuscendo così ad imprimerle la forza necessaria per parla andare in rete.Sgrigna è poi tornato protagonista quando è stato riportato a sinistra dopo il cambio Iunco-Lazarevic, da quella posizione l’ex vicentino può risultare molto pericoloso perché, come ha fatto in occasione del gol, può stringere al centro e tirare col suo piede preferito. Lazarevic ha poi gettato nel match quella brillantezza che Iunco ormai stanco non poteva più dare e ha risvegliato un match che stava diventando soporifero.La difesa oggi tornata al completo, pasticciaccio del gol a parte, è parsa più sicura e in grado di reggere l’impatto della categoria, Rubinho ha ancora bisogno di lavorare molto e di mettersi al pari dei suoi compagni come preparazione atletica ma le qualità sono dalla sua parte, gli esterni oggi sono parsi abbastanza bloccati, penso che la paura di perdere e la poca propensione al rientro dei compagni di fascia abbia influito e influirà fino a che classifica e condizione fisica non saranno migliori, mentre i centrali hanno svolto a pieno il loro lavoro.La coppia de-de di centrocampo deve ancora trovare il giusto sincronismo, per il momento de Feudis sembra più deputato a recuperare palloni, mentre a de Vezze va il compito di smistarli per le punte, quando entrambi si alterneranno nelle due fasi allora sarà più difficile per gli avversari bloccare il Torino. A proposito di centrocampisti ho capito perché il Torino voleva acquistare Magnanelli, il  regista sassolese recupera e smista palloni, con giocate anche non banali, in quantità industriale; il suo primo tempo è stato pressoché perfetto, nella ripresa, complice anche l’atteggiamento più prudente del Sassuolo, il suo rendimento è calato probabilmente anche per un calo di forma generale.In avanti in attesa del miglior Bianchi, Iunco e Sgrigna cantano bene anche se non sempre portano la croce.L’idea che mi son fatto del Torino di Lerda è sempre quella di una squadra che rende di più se attacca e che imprime il suo ritmo alla partita, per fare questo però come dicevo prima occorre una forma atletica migliore e un amalgama che purtroppo prima di ottobre non potrà arrivare anche se la crescita partita dopo partita è costante anche se lenta. Speriamo che ci azzecchi il proverbio “chi va piano va sano e va lontano”