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Sembra quasi superfluo e scontato dire quanto sia difficile la trasferta a Verona contro il Chievo, rivitalizzato dalla cura Maran. Anche perché ogni trasferta è sempre dura per questo Toro, capace di raccogliere in 7 partite soli 4 punti frutto di una vittoria, un pareggio e 5 sconfitte. Un dato, però, va sottolineato: il Toro ha la sesta miglior difesa del campionato con 18 gol subiti. Chiaramente il saldo in negativo è sempre quello relativo ai gol fatti. Infatti, solo 12 volte i giocatori granata hanno saputo gonfiare la rete, davvero pochissimo visto che solo l'Atalanta ha fatto peggio.
La sfida di oggi pone due squadre pronte a battersi per conquistare punti importanti, ad oggi, per la salvezza. Il Chievo ha un punto in meno dei granata, ha realizzato gli stessi gol (12) e subito 19 reti. Sembra regnare un sostanziale equilibrio tra le due compagini. Ecco perché la partita di oggi potrebbe delineare per il Torino - ma anche per il Chievo - programmazioni diverse a secondo del risultato odierno.
Una vittoria granata vorrebbe dire prolungare una striscia comunque positiva, che ha avuto il suo apice con la vittoria sul Genoa. Inoltre farebbe sicuramente ritrovare più fiducia nei propri mezzi alla squadra e il sorriso - magari solo tepido - ai tifosi. Con altri tre punti in classifica e quindi quota venti, Glik e soci potrebbero pensare alla partita contro il Milan con una certa tranquillità, prima di chiudere il girone di andata nella trasferta cesenate.
In campo per i granata mancheranno sette giocatori: oltre al lungo-degente Larrondo, Nocerino, Ruben Perez e Sanchez Mino (non convocati) pronti a salpare per altri lidi, Moretti squalificato, Gillet, El Kaddouri e Masiello influenzati. Spazio, quindi, a Daniele Padelli e a Farnerud, che sicuramente prenderà il posto di El Kaddouri.
In attacco si dovrebbe rivedere Quagliarella in coppia con Martinez, anche se come ho sempre detto il duo meglio assortito rimane quello costituito dal venezuelano con Amauri. Bocche di fuoco che si spera inizino a sparare "bordate" in rete. Anche perché non si può sempre sperare nel Glik goleador...
Tutto ciò, in attesa che si sblocchi qualche trattativa per quanto riguarda il calciomercato. Per ora è tutto fermo: fallito l'aggancio a Pinilla, i nomi che si son fatti sinora possono rispondere sino ad un certo punto alla verità (vedi Giovinco e lo stesso Destro). Petrachi sicuramente avrà imbastito qualche contrattazione. Di sicuro arriveranno almeno tre uomini, di cui almeno due legati al reparto offensivo ed uno al centrocampo. Il chi diventa sempre più difficile. L'ipotesi ventilata di un prestito di Destro per sei mesi al Torino non può regalare soddisfazione ai tifosi, anche perché sappiamo bene quale impegno possano profondere i giocatori che arrivano solo per pochi mesi. Ci vogliono acquisti sicuri e soprattutto di qualità che sappiano rappresentare un valore aggiunto per l'attuale organico.
I fallimenti recenti - leggasi Nocerino, Sanchez Mino, Perez, Larrondo e Barreto - sono lì a testimonianza come una squadra non debba essere costruita. E' anche vero, tuttavia, che nessuno (e nemmeno Petrachi) poteva immaginarsi un Nocerino alla deriva, così come l'implosione di Mino l'argentino.
Ritornando al Chievo, occhio al dente avvelenato dell'ex Meggiorini e al suo compagno di reparto Paloschi.
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