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di Alessandro Salvatico - Erano trascorsi circa 12-13 minuti dall'inizio della ripresa, quando la Curva Maratona ha salutato con un boato un'azione del Toro. Cos'era successo? Combinazioni volanti alla brasiliana? Attacco...
di Alessandro Salvatico - Erano trascorsi circa 12-13 minuti dall'inizio della ripresa, quando la Curva Maratona ha salutato con un boato un'azione del Toro. Cos'era successo? Combinazioni volanti alla brasiliana? Attacco combinato di tutta la squadra all'olandese? O un colpo di genio del fantasista più dotato? Niente: era stato recuperato un pallone, “all'italiana” direbbero gli esteti d'oltre confine, per due volte in pochi secondi, e poi era stata rilanciata l'azione.Sì, basta davvero poco per fare contenti i tifosi granata, che non chiedono tanto. Per questo fa rabbia, quando quel poco non viene loro donato.E basta anche piuttosto poco per vincere, in questa Serie B: come già evidenziato ad Ascoli, a parità di atteggiamento questo Torino può fare sue la stragrande maggioranza delle partite che il campionato propone. Purtroppo, fino a pochi giorni fa, la squadra di Lerda difettava sempre in grinta, e quindi spessissimo soccombeva a fronte di compagini meno attrezzate ma più cattive.Già, Lerda. Rimane ancora un mistero gaudioso, la trasformazione dei suoi giocatori da pulcini impauriti a -non scomodiamo paragoni troppo ingombranti- giocatori “da Toro”, avvenuta in pochi giorni. Nessuno, nemmeno quelli più addentro le faccende di spogliatoio, sa spiegare. Certo, si sprecano le dietrologie, ma non vi siamo mai stati avvezzi; registriamo dunque quanto di buono sta finalmente accadendo al Toro, ed auguriamoci possa proseguire così, per far in modo che questo risveglio non risulti alla fine tardivo come molti temono.La vittoria di ieri, non spettacolare sul piano del gioco espresso in gara, ha ricordato ad alcuni quelle che otteneva Colantuono, allenatore che non pratica molto il bel calcio, ma per lo meno quando guida squadre forti le fa rendere come ci si aspetta. In realtà, Lerda fa giocare comunque meglio i suoi, ma vedere il guizzante e concreto Antenucci ha acceso un piccolo ed inutile rimpianto, ad alcuni, sugli spalti: se nel girone di ritorno dell'anno scorso ci fosse stato questo attaccante, al posto di Pià, probabilmente il finale sarebbe stato diverso.Rimpianto comunque del tutto vano; ora c'é un presente nuovo, con un nuovo finale tutto da scrivere. Un finale che potrebbe, condizionale più che obbligato, anche essere diverso.
(foto M.Dreosti)
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