L’Udinese di Gabriele Cioffi ha portato la partita sulla fisicità, il Torino non è riuscito a sviluppare il proprio calcio verticale e fatto di intensità. E così è nata una partita da 0-0 decisa nel finale da due errori pesanti di Milinkovic-Savic. Detto questo è stata brava la formazione bianconera a forzare la mano sulle peculiarità che meglio le si addicono, soprattutto in assenza di giocatori tecnici, quale ad esempio Deulofeu; invece, il Torino si è fatto mettere in trappola e ha compiuto diversi salti indietro rispetto alle prime tre scoppiettanti partite del suo 2022. L’assenza nel cuore della difesa di Gleison Bremer ha rappresentato un problema, ma non basta a giustificare la sconfitta. A sintetizzare perfettamente la prestazione dei granata è stato Tommaso Pobega, ancora una volta partito dalla panchina: “Non siamo stati bravi e lucidi abbastanza per fare tutto ciò che serviva”. In quanto a lucidità l’Udinese è stata superiore al Torino.
Il tema
Cioffi non fa giocare il Torino. E Juric-Paro si limitano a due sostituzioni
Il confronto tra i due tecnici dopo il 2 a 0 della “Dacia Arena”: passi indietro per i granata
PASSI INDIETRO - Rispetto al solito il Torino, e giustamente Matteo Paro, vice dello squalificato Ivan Juric, l’ha rilevato, è stato meno intenso e ha sprigionato meno energia, non riuscendo a eseguire quello che si era prefissato, in particolar modo a inizio match. L’approccio alla partita è stato poco entusiasmante, anche se poi la gara si è risolta soltanto dopo il 90’. Un demerito del Torino è stato anche di non riuscire a portare a casa un punto che non sarebbe stato da buttare, sebbene la prestazione fosse stata in controtendenza rispetto alle altre di inizio anno solare. Il finale dei granata è stato un po’ lo specchio di una serata difficile, resa complicata da un’Udinese quadrata e intelligente.
GESTIONE GARA - Il Torino ha provato anche una soluzione inaspettata, complice l’assenza di Bremer: fuori a inizio ripresa Alessandro Buongiorno, dentro Pobega e Sasa Lukic si trasforma in un braccetto difensivo che imposta. “Una soluzione che avevamo preparato, per usarlo in fase difensiva e anche in fase di spinta. Credo che abbia fatto anche bene come difensore” le parole di Paro circa l’esperimento. L’idea può starci e vedremo se avrà anche sviluppi futuri, considerato che il Torino ha un Samuele Ricci in più in rosa. Era comunque lecito attendersi qualche sostituzione in più nella seconda parte del secondo tempo, mentre i granata si sono limitati a Pietro Pellegri per Antonio Sanabria. Soprattutto sulle corsie esterne, proprio come contro il Sassuolo, non si è agito: un Cristian Ansaldi, in realtà, ci sarebbe stato bene nell’ultimo segmento di gara. Lo stesso dicasi per Marko Pjaca sulla trequarti, visto anche la prestazione non indimenticabile di Dennis Praet e Josip Brekalo. Il Torino ha effettuato due soli cambi: Juric non adotta la possibilità di fare cinque sostituzioni dall'ultima gara del 2021 a Milano con l'Inter. Anche su questo c'è da riflettere se poi il finale di gara sorride agli avversari, che pure avevano effettuato solo tre dei cinque cambi a disposizione.
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