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Cittadella-Toro, il centrocampo non c’è

Gino Strippoli
Gino Strippoli Condirettore editoriale 
di Gino StrippoliDoveva, secondo le dichiarazioni di Giampiero Ventura prima della gara, essere la prova della maturità ed invece il Toro è stato rimandato, e va già bene così. Non c’ è ne voglia il...

di Gino Strippoli

Doveva, secondo le dichiarazioni di Giampiero Ventura prima della gara, essere la prova della maturità ed invece il Toro è stato rimandato, e va già bene così. Non c’ è ne voglia il condottiero granata , nonostante la stima che il sottoscritto ha in lui e nel suo operato, ma questa volta ha proprio sbagliato nello scegliere modulo e giocatori da mettere in campo contro il Cittadella. Nessun dramma,  però è innegabile che dichiarare che per 70 minuti siamo stati padroni del campo mi sembra davvero molto esagerato. Semmai abbiamo avuto più occasioni da gol, questo si, ma le tante occasioni ( almeno una decina)non sfruttate non sempre combaciano con la padronanza sul terreno di gioco e con una manovra degna di questo nome. Se l’allenatore granata parla di una grande prestazione noi proprio non l’abbiamo vista. Eppure era la stessa partita. E, lasciando le chiacchiere da bar, tifosi e giornalisti hanno visto sin dall’inizio come il centrocampo granata andasse sempre per le terre di nessuno,  sempre in difficoltà , vista l’inferiorità numerica in cui si son sempre trovati Iori e Basha nel contrare le avanzate  degli uomini di Foscarini . Di fatto hanno quasi sempre penato. 

Di sicuro un centrocampo a tre avrebbe patito meno e la costruzione del gioco granata si sarebbe sviluppato in maniera concreta. Invece Iori ha toccato pochissimi palloni e le maggiori azioni granata son partite spesso dai piedi di Ogbonna tuttofare. In effetti  lo schieramento a due centrocampisti dovrebbe avere sempre il supporto dei quattro in avanti ma ne Sgrigna ne Surraco, davvero evanescenti,son mai tornati a dare manforte al centrocampo, mai un recupero o un pressing alto sui difensori del “Citta” che indisturbati portavano avanti la loro azione. Se poi a ciò aggiungiamo che dopo il bell’assist a Antenucci (che ha scaturito il gol del pareggio, e questo gli va riconosciuto) del numero 10 granata si son perse le tracce, se non per un tiro sballato degno di un giocatore di rugby e un tiro - passaggino al portiere, il nodo viene al pettine. Senza mordente agonistico non si va da nessuna parte. E dire che l’accoppiata Antenucci – Sgrigna poteva far ben sperare a livello teorico( velocità e scambi uno due ) invece se Antenucci ancora una volta ha dimostrato di essere in forma (anche se c’è il gol che piange e poteva essere della vittoria) il suo compare di reparto è apparso  molle, assente  e per nulla incisivo. Sulla destra Surraco ha dimostrato di non essere maturo per giocare in una squadra come il Toro, senza grinta e mai una volta capace di strappare un pallone  agli avversari. Ecco perché il centrocampo per 70 minuti è andato spesso in difficoltà. A Ventura si può imputare di aver dato troppa fiducia a Surraco e Sgrigna, tenendoli  per troppo tempo in campo.  E’ giusto dire che sino ad oggi Ventura ha mai sbagliato l’impostazione della squadra da mandare in campo, ma questa volta non siamo d’accordo con lui quando asserisce che è stata una buona prestazione quella contro il Cittadella. 

E’ giusto sottolineare  quanto di buono e ottimo l’allenatore granata ha fatto e sta facendo per far diventare il Toro una squadra e questo gli va giusto merito e noi  lo abbiamo sempre riconosciuto ma c’è anche un diritto di critica anche se negativa che bisogna  fare quando è giusto fare , e non tanto per fare.  Anche perché solo nell’ultimo quarto d’ora il Toro è diventato Toro, con l’innesto di Meggiorini e  Bianchi, che hanno forse sbagliato due gol, ma hanno dato uno scossone di grinta e voglia di fare. Qui si è visto Il Toro, con  i due nuovi entrati che hanno iniziato a  pressare i difensori e centrocampisti del Cittadella. Quello che hanno fatto un po’ anche Stevanovic e Antenucci per l’intera partita. Ma a tal proposito ci si chiede : si gioca in 11 o in 9 ? Sgrigna e Surraco chi li ha visti? E’ mai possibile che un giocatore che ha qualità importanti per la serie B come Sgrigna  debba giocare senza furore agonistico e sempre in punta di piedi? Di Surraco: le qualità di questo giocatore son rimaste a Livorno, davvero troppo poco.

Come troppo poca è stata l’attenzione difensiva sul gol preso e sull’incidente occorso a Ferdinando Coppola (auguri di pronta guarigione all’uomo e al calciatore). Sull’incidente a chi tirare le orecchie? La dinamica dell’azione è stata l’identica fotocopia vista a  Modena, è solo cambiato il difensore protagonista: da Glik a Di Cesare. Pallone che viene coperto dal difensore in attesa che Coppola esca. Il portiere granata aspetta troppo tempo, o forse non voleva proprio uscire, e quando interviene succede  il patatrac con la sfortuna di un bruttissimo incidente. Penso che un portiere se vede il difensore sbagliare, come in questo caso e come successe con Glik, a non sbattere la palla ai quattro venti deve gridare  di farlo! Il portiere deve comandare la difesa, deve gridare a più non posso se vede situazioni di pericolo, visto che ha una visione migliore rispetto ai suoi difensori. Io non so se lo sfortunato Coppola (ancora auguri) abbia gridato qualcosa a Di Cesare …… ma se lo ha fatto allora non è stato ascoltato e perché? Se poi questo tipo di azione difensiva ( visto che Modena docet) è dettata da studi fatti in allenamento allora qualcosa non funziona nel meccanismo! Troppo pericolosa questa fase difensiva sia per il gol o il rigore che può arrivare sia per l’incolumità dei giocatori. Rinviare la palla in tribuna in certi frangenti di pericolo è un grosso male?  Detto per inteso che la classifica non deve preoccupare, e in questo ha ragione Mister Ventura quando dice che i giochi si faranno a Marzo, e altrettanto vero che la sterilità in attacco rispetto alle occasioni da gol create sono preoccupanti. Bisogna essere più cattivi sia davanti alla porta  e sia agonisticamente nell’arco dei 90’ e più minuti di gioco, bisogna avere la voglia di spaccare la rete dal primo all’ultimo secondo. Perché solo nell’ultimo quarto d’ora si è vista questa voglia? Sicuramente Ventura fa bene a dire che la prestazione c’è stata. È giusto che difenda la squadra ma sicuramente trarrà anche spunti, rivedendo con calma la gara , per  correggere quelle manchevolezze difensive, quel centrocampo a due  che ha ballato non poco  e la poca mira degli avanti granata. 

L’infortunio di Coppola  porta nel mercato invernale come priorità assoluta l’acquisto di un portiere. Difficile trovare buoni portieri a gennaio  ma qualcuno lo si può trovare come il veronese Puggioni, riserva di Sorrentino al Chievo, che tanto bene ha fatto lo scorso anno a Reggio Calabria, oppure  l’ex romanista Julio Sergio, l’ascolano Guarna, il laziale Bizzarri o il più che promettente Frison del Vicenza.  Poi vista l’attuale inutilità di Surraco e l’ormai  desaperacidos Pagano, occorrono due esterni uno a  sinistra e uno a destra, i nomi sono risaputi, alcuni sono sogni, come Cerci (Fiorentina) ,che potrebbero però diventare realtà, altri più realtà che sogni rispondono ai nomi di Alvarez (Palermo),  Carrozza(Varese) e Semioli (Sampdoria) e altri sogni (esterno  basso) come Mantovani (Palermo) e Pasquale (Udinese) e realtà che si chiamano Masiello (Bari). Questa squadra ha bisogno di almeno due innesti , oltre il portiere, di qualità, di prima scelta e di prospettiva per la serie A, allora si potrà iniziare a guardare ad un futuro roseo per i colori granata.