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ROME, ITALY - OCTOBER 31: Saul Basilio Coco- Bassey Oubina of Torino in action during the Serie A match between AS Roma and Torino at Stadio Olimpico on October 31, 2024 in Rome, Italy. (Photo by Paolo Bruno/Getty Images)
È iniziata la sosta per le Nazionali, e Saul Coco è partito insieme alla sua Guinea Equatoriale. Dal ritiro con la compagine africana, Coco ha parlato ai microfoni di Marca riguardo al suo addio al Las Palmas e ai suoi primi mesi a Torino. Di seguito le parole del difensore granata.
Come si sta trovando a Torino? "Sono molto felice. Non ti mentirò, quando prendi una decisione del genere hai dei dubbi. Lasciare la propria terra non è facile. Quando arrivi in un posto nuovo è tutto diverso: i costumi, la lingua, lo stile di vita... Ma mi sono adattato molto rapidamente".
In questi giorni è stato visto all'ATP di Torino, dove ha incontrato anche Alcaraz... "Mi hanno invitato a vedere la partita tra Fritz e Medvedev. Dopo la partita sono sceso negli spogliatoi per regalare a Fritz la maglia del Torino. Alcaraz passava di lì e ho potuto incontrarlo e parlargli un po'. Gli ho chiesto una foto e mi ha dato l'impressione di essere un ragazzo molto umile."
Come va con l'italiano? "Non mi sta pesando molto. Inoltre abbiamo uno spogliatoio internazionale e quasi tutti parlano inglese e alcuni parlano anche spagnolo come Zapata, Sanabria o Maripán. Esco molto con loro, anche con Ché Adams che è arrivato come me quest'anno. Anche nello staff tecnico alcuni parlano spagnolo. Ho la fortuna che non abbia ancora fatto freddo, ma mi hanno già detto di prepararmi (ride)”.
Con la squadra è caduto in piedi... "Sono molto felice. Una delle cose che cerco di fare di più è ascoltare e imparare. È stato difficile lasciare la mia zona di comfort, ma quello che sto vivendo non fa altro che riaffermare la decisione che ho preso. L'allenatore conta su di me. Il mio inizio non poteva essere migliore perché non abbiamo perso nelle prime cinque partite e abbiamo addirittura raggiunto il primo posto. Erano più di 40 anni che il Torino non cominciava così. Qui il calcio è vissuto intensamente, i tifosi del Torino sono molto appassionati ed esultavano tanto (per il primo posto, ndr.), anche se sapevamo che era episodico”.
Dopo invece solo tre punti in sette partite, come lo spiega? "È difficile da spiegare. Le dinamiche negative sono così. Fai le stesse cose, ma la palla cade dall'altra parte. A parte il 2-0 contro la Juve, tutte le sconfitte sono state di poco. Le partite sono state decise dai dettagli e da qualche errore individuale, perché abbiamo giocato tutte le partite”.
Ha segnato due gol, uno su rovesciata contro la Lazio, come lo ricorda? "È stata una giocata molto veloce. Quando vedo la palla in aria mi dico 'vediamo cosa faccio adesso' (ride). Ho solo provato a indirizzarla verso la porta. Alcuni amici sono venuti a trovarmi e mi hanno detto che era involontario, ma in realtà era intenzionale (ride). È stato un gran gol, ma dolce e amaro allo stesso tempo perché non è servito a vincere”.
Ha avuto molte offerte in estate? "Ne ho avute diverse, una di un campionato esotico e una da uno di livello inferiore. Finanziariamente era superiore, ma era chiaro che per me contasse di più lo sport che il denaro. Restare in uno dei campionati maggiori era l’obiettivo. Ho 25 anni e avevo giocato solo un anno in Prima Divisione. Voglio godermi il calcio di alto livello e l'ho trovato al Torino”.
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