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di Ivana Crocifisso
Due squadre diverse ieri, due volti diversi. A posteriori il Torino del primo tempo è sembrata la brutta copia di quello della ripresa. I granata hanno praticamente...
di Ivana Crocifisso
Due squadre diverse ieri, due volti diversi. A posteriori il Torino del primo tempo è sembrata la brutta copia di quello della ripresa. I granata hanno praticamente regalato un tempo al Vicenza e i biancorossi, trovato un vantaggio non proprio meritato, sono stati bravi a reggere ai pochi (quasi inesistenti) assalti dei granata.
Andando a rivedere con la memoria le azioni dei primi 45’, ad eccezione della ghiotta occasione di Stevanovic (ci si chiede ancora come abbia fatto a non buttarla dentro) e della traversa su punizione di Garofalo, non c’è stato altro: la squadra di Lerda non ha praticamente mai impensierito Russo e compagni. I più ottimisti potrebbero anche leggere i due pali del primo tempo come un segnale positivo ma chi ha visto la partita sa che un’azione (nell’altro caso si tratta di calcio piazzato) nell’arco di un intero tempo non può bastare. Non ad una squadra che ha un obiettivo ben preciso. Giustissimi i cambi, ottime le intuizioni, tutto verissimo. Ma è impensabile regalare un tempo ad agli avversari, impensabile non cercare di mettere subito in campo la migliore formazione possibile. Solo Lazarevic e Garofalo hanno tenuto a galla i granata nei primi 45’, con DI Cesare e Pratali che pur non commettendo errori sono cresciuti solo nel secondo tempo. I primi due, invece, hanno dimostrato di avere costanza e soprattutto fiato.
Occore dare atto a Lerda di tutto ciò che di buono è stato fatto nella ripresa, e di aver ‘provato’ ad inserire sin dal 1’ Stevanovic per valutare quanto il serbo possa essere utile alla causa. Prima o poi, però, il tempo degli esperimenti dovrà finire. L’ingresso di Obodo ha dato sostanza ad un centrocampo che sembrava smarrito, lo stesso dicasi per Gasbarroni., giocatore molto utile soprattutto a gara in corso. Iunco sembra non essere ancora al top, e il fantasista potrebbe ritagliarsi uno spazio tra Lazarevic e Sgrigna, anche a gara già in corso. Merito a Lerda per quanto di buono fatto, adesso occorrerà ripartire dal successo, considerando che è la prima volta in questa stagione che il Toro vince una gara dopo essere andato in svantaggio. Occorre un passo ulteriore, e per farlo a scendere in campo deve essere sempre il miglior Toro possibile, senza dover per forza aspettare che i cambi facciano chissà quale miracolo.
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