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Colpi di testa

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di Stefano BrugnoliAnche se il gol è venuto a seguito di una veloce ripartenza orchestrata e conclusa con palla rasoterra, azione finalizzata però grazie ad una eccessiva libertà lasciata nell’occasione ai giocatori avversari, sono stati sei...
Redazione Toro News

Anche se il gol è venuto a seguito di una veloce ripartenza orchestrata e conclusa con palla rasoterra, azione finalizzata però grazie ad una eccessiva libertà lasciata nell’occasione ai giocatori avversari, sono stati sei colpi di testa ad essere decisivi per le sorti dell’incontro.

Il primo è stato quello di Di Michele sulla punizione di Loviso. Il capitano granata deviando la palla praticamente l’ha tolta dalla testa di Diana che alle sue spalle era posizionato meglio per concludere a rete, il centrocampista bresciano è riuscito comunque a colpire la sfera attribuendogli però una traiettoria innocua.

Il secondo è stato quello di Zoboli su calcio d’angolo. La bella torsione in anticipo del difensore granata è stata neutralizzata con bravura da Agliardi che ha respinto la palla indirizzata in porta. Questa conclusione si è poi rivelata l’unica pericolosa scagliata dai giocatori granata dentro i tre legni avversari.

Il terzo colpo di testa è stato quello fallito da Diana poco prima dello scadere del primo tempo. L’elevazione di Aimo non si è coordinata perfettamente con il cross di Gasbarroni, leggermente troppo bassa l’elevazione o leggermente troppo alto il cross? Fatto sta che l’impatto non è stato dei migliori e la palla non è finita nello specchio della porta, peccato perché i difensori patavini avevano lasciato solo il centrocampista granata davanti al portiere.

Il quarto colpo di testa è stato quello del capitano che ha protestato per un possibile fallo subito nell’azione del gol del Padova, non ci è dato di sapere quello che effettivamente si sono detti Di Michele e l’arbitro, però alla luce di evidenti vaffa… urlati da capitani più famosi di serie A e ignorati sistematicamente dagli arbitri per sudditanza psicologica, ci pare eccessiva l’ammonizione comminata da Damato al capitano granata che comunque non doveva eccedere nelle proteste.

Sulla scia di questo fatto probabilmente il rapporto tra i due si è incrinato e quando il capitano si è incuneato tra tre difensori avversari ed è finito a terra l’arbitro non ci ha pensato nemmeno un secondo a cacciarlo dal campo per seconda ammonizione. Dalla tv non si capisce bene se l’abbaglio l’abbia preso l’arbitro o sia stato imprudente il capitano granata a cercare un rigore simulando, per tanto mi limito a non assegnare questo quinto colpo di testa, chiaro è che comunque uno dei due l’ha fatta grossa.

Il sesto e ultimo colpo di testa decisivo è stato quello di Gasbarroni sulla punizione di Leon. Il fantasista granata ha impattato la palla in maniera errata dal basso verso l’alto scagliando questa molto sopra la traversa e impedendo a  Ogbonna e Bianchi di colpire a loro volta di testa da posizione più favorevole.

Come nella sconfitta di Brescia anche oggi a metà ripresa il Toro è rimasto in dieci, bisogna che i ragazzi di Colantuono mantengano i nervi più saldi quando c’è da recuperare un risultato. Certo il raggiungimento dell’obiettivo impone al Toro di andare su tutti i campi a cercare la vittoria e per fare questo non si deve mai smarrire la lucidità; cuore caldo e mente fredda è quello che i granata devono avere.

Sabato c’è subito una grande occasione per rifarsi della sconfitta, la trasferta di Frosinone, penso che sarà una bella partita e che vinca il migliore!