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Toni a dir poco accesi quelli di Rocco Commisso, che durante la conferenza stampa indetta per fare un bilancio sulla stagione non ha risparmiato nessuno: dai giornalisti, colpevoli a suo dire di aver destabilizzato l'ambiente fiorentino, fino alle proprietà dei club di Serie A. Durissimo l'attacco nei confronti di Cairo e dei suoi giornali, Commisso ha risposto così ad una domanda del Corriere Fiorentino: "Io non rispondo al Corriere Fiorentino. Il Corriere Fiorentino se vuole che parli della Fiorentina, sia loro che la Gazzetta hanno sbagliato perché sono controllati da Cairo. Fino a che non riceverò delle scuse scritte e diranno la verità sull'incontro con Sarri, se c'è stato o non c'è stato, non parlerò con questo giornale. Hanno detto bugie e i giornalisti fiorentini quando sono state dette delle bugie, devono intervenire".
Non solo, perché paragonando la gestione della Fiorentina a quella degli altri club di Serie A, Commisso ha speso il nome di Urbano Cairo anche in relazione al Torino: "Ditemi che ha fatto anche il Torino, che c'è quel genio che capisce di calcio, il proprietario della Gazzetta".
Ma Cairo non è l'unico obiettivo del presidente viola, particolarmente stizzito con i giornalisti e le critiche che gli sono piovute addosso in questi due anni: "Io voglio tornare in America e vendere la Fiorentina ai fiorentini ricchi. Però in due settimane questi 335 milioni, dovete mettere 35 milioni di caparra. Vi do una settimana e mezzo per fare questo, poi si fa il contratto, prendete tutti i ricchi, dai giornalisti in poi e io vi darò quello di cui avete bisogno per comprarla".
Il Corriere Fiorentino ha poi diramato un comunicato in risposta all'attacco del presidente viola Commisso. Ecco il testo: "Il comitato di redazione del Corriere Fiorentino respinge sdegnato le accuse di fare il proprio lavoro perché "controllati" dal nostro proprietario, Urbano Cairo, che è anche proprietario della "Gazzetta dello sport", del Corriere e presidente del Torino. Questo giornale, come i colleghi del Corriere e della Gazzetta, ha stampato nel proprio DNA una legge: l'unico nostro proprietario sono i lettori. A loro rispondiamo. I precedenti proprietari prima e il presidente Cairo, unico imprenditore o quasi nell'editoria "puro" d'Italia, sono venuti pochissime volte nella nostra redazione, a salutarci. Il "padrone in redazione" non l'abbiamo mai avuto. Altri gestiscono la comunicazione in proprio, perché incapaci di avere rapporti corretti con i mezzi di informazione. Stupisce, per un imprenditore che ha lavorato tanti anni negli Usa. Non si stupisca invece Commisso: le aggressioni non ci intimidiscono, continueremo a fare il nostro lavoro in onestà, trasparenza, correttezza. Solidarietà al direttore Roberto De Ponti ed al collega Ernesto Poesio e agli altri, della nostra redazione e delle altre, offesi in questi mesi. E visto che in italiano pare ci siano problemi di comprensione, glielo ripetiamo in inglese: 'That’s the press, baby, the press. And there is nothing you can do. Nothing'."
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