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toro
di Paolo Morelli
La parola d'ordine per il prossimo anno non dev'essere ricostruire, ma completare. Si dovesse ripartire ancora una volta da zero, la squadra non potrebbe trarne troppo...
di Paolo Morelli
La parola d'ordine per il prossimo anno non dev'essere ricostruire, ma completare. Si dovesse ripartire ancora una volta da zero, la squadra non potrebbe trarne troppo giovamento. Il "completamento" dovrebbe coinvolgere anche gli organi dirigenziali. Qualche figura in più all'interno dell'organizzazione rafforzerebbe la struttura societaria. Il team manager o il direttore generale potrebbero essere d'aiuto (non può fare tutto Foschi). Se poi questo "completamento" portasse ad includere personaggi dell'ambiente granata, sarebbe ancora meglio.E' notizia di questi giorni quella di un gruppo di imprenditori che, d'accordo tra loro, vorrebbero entrare nella società. Non sappiamo quanto questo possa, all'atto pratico, verificarsi (Cairo: «Garantisco che non ho incontrato nessuno»). E di scottature ne abbiamo già prese troppe. Ma con la cordata, torna alla ribalta il tema dell'azionariato popolare, che a intervalli regolari viene tirato in ballo per quanto riguarda la gestione del Toro. Tutto ciò è indice di un sentimento comune che vede la squadra sempre più lontana da Torino e dall'ambiente (le decisioni importanti vengono prese a Milano). La retrocessione e i nuovi investimenti potrebbero essere l'occasione per venire incontro a queste esigenze, non per forza accogliendo nuovi imprenditori (qualora si presentassero) o accettando l'idea dell'azionariato popolare, ma semplicemente chiamando nella società persone legate alla tradizione granata. Magari per ricoprire quegli incarichi giudicati vacanti.Sia chiaro, un'operazione del genere non sarebbe finalizzata alla sostituzione di Cairo alla guida del Toro, ma al suo affiancamento. Questo gli faciliterebbe il lavoro rendendo la società più presente, a Torino soprattutto. Ora che la squadra è di nuovo in B, la pazienza di una parte della tifoseria potrebbe vacillare irrimediabilmente. Qualche granata storico in società sarebbe invece un segnale chiaro dell'esistenza di un progetto concreto.
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