Forse non ci poteva essere avversaria migliore della Sampdoria per capire sino in fondo quello che potrà essere il campionato del Toro da qui a fine stagione. Lo pensa convintamene anche il nostro esperto di tattica, Lello Vernacchia, che attende con una certa curiosità la partita di sabato pomeriggio.
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‘Con Barreto l’attacco è meno prevedible’
“Entrambe le squadre si sono sollevate dopo un periodo di crisi, anche se il Toro ha fatto decisamente meglio ed è in serie positiva da più tempo. Hanno dimostrato che la loro seconda parte di stagione può portarle nella parte nobile e tranquilla della classifica ma non sarà affatto una gara facile”. I doriani con la cura Delio Rossi sono rivitalizzati: “Ha rilanciato gente come Palombo e De Silvestri, giocatori di valore assoluto e soprattutto ha dimostrato che la rosa è competitiva grazie anche all’esplosione di Icardi. Pratica il suo gioco, spettacolare e pratico, con un 3-5-2 che può fare male”.Dall’altra parte però c’è soprattutto un attacco che con Barreto sembra aver trovato una quadratura e soprattutto un gioco: “La gara di Milano è stata da questo punto di vista esemplificativa. I due esterni d’attacco possono muoversi con maggiore tranquillità anche grazie agli spazi che i centrali creano e soprattutto la palla viaggia più veloce. Uno, massimo due tocchi e c’è subito un compagno che si fa vedere. Il gioco si è velocizzato, non mi pare un caso”.Non è un’accusa a Bianchi, ma una constatazione, quello sì: “Con il capitano spesso ci si riduceva a lancia lunghi per la sua sponda e così la manovra diventata più prevedibile, invece Barreto ha portato brio e possibilità nuove anche perché con Meggiorini s’intende benissimo. Inoltre i due che impostano il gioco in mezzo ora sanno più o meno sempre a chi darla”. Quanto al futuro di Rolando, Vernacchia ha un’idea chiara: “Farebbe bene a restare e mettersi in vetrina. E’ un professionista serissimo, lo ha sempre dimostrato. Dovrebbe farlo ancora a Torino in modo da farsi notare definitivamente da chi lo vorrà prendere a giugno.Federico Danesi(foto M.Dreosti)
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