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Novellino ha ancora molto lavoro da fare. Quella di oggi pomeriggio contro il Tottenham non era che una delle tante amichevoli estive che le squadre di A italiane affrontano alle prime uscite internazionali all’inizio...
Novellino ha ancora molto lavoro da fare. Quella di oggi pomeriggio contro il Tottenham non era che una delle tante amichevoli estive che le squadre di A italiane affrontano alle prime uscite internazionali all’inizio della preparazione agonistica della nuova stagione. La squadra avversaria non era delle più facili, in inghilterra il campionato inizia con largo anticipo rispetto a quello italiano ed era quindi prevedibile che il Tottenham godesse di un migliore dinamismo fisico e tattico. Il Toro ha subito per tutta la partita le incursioni degli avversari che sono andati in rete nei due tempi : al 16° con una bellissima girata al volo del fuoriclasse Keane all’incrocio dei pali sulla destra dell’incolpevole Sereni e al 65° con il dinamicissimo attaccante Berbatov.
Mancava Rosina e l’assenza del fantasista granata si è sentita soprattutto nella mancanza di affondo e appoggio al comparto offensivo che ha dimostrato ancora parecchi limiti, nonostante la rivoluzione attuata rispetto allo scorso anno. Il solo Stellone, uno dei vecchi, è stato in grado di impensierire in qualche modo la difesa avversaria. Ventola, Di Michele e Bjelanovic non sono ancora entrati negli schemi della squadra ma quello che più preoccupa è la mancanza di peso del reparto, praticamente inoperoso per tutta la partita, anche se a sua discolpa dobbiamo appunto constatare la mancanza di una fattiva collaborazione da parte dei reparti arretrati, soprattutto il centrocampo, nell’impostare validi schemi di appoggio. Siamo all’inizio della preparazione e la squadra è stata praticamente rivoluzionata nel suo organico, i nuovi giocatori avranno tempo per migliorare l’intesa e per apprendere gli schemi di Novellino che dopo il secondo goal degli inglesi ha ruotato praticamente tutti i giocatori a disposizione per sottolineare il carattere amichevole della partita e allentare la pressione avversaria in modo da prevenire danni maggiori sul risultato finale.
Conoscendo il Mister siamo convinti che non sia stato molto contento della prestazione di oggi dei suoi ragazzi. Novellino è un duro, venerdì in conferenza stampa dal ritiro di Acqui Terme aveva sottolineato che per lui non esistono amichevoli, tutte le partite devono essere affrontate dando il massimo sia sotto il profilo della grinta che del carattere, anche quando sono evidenti i limiti tecnici nei confronti degli avversari. Questo è quello che giustamente l’allenatore del Toro pretende, sa di essere stato scelto da Cairo per guidare il nuovo Toro, oltre che per le sue indubbie e dimostrate grandi capacità professionali anche per dare una definitiva identità alla squadra durante il terzo anno del suo progetto societario. Pur considerando la particolare e ancora indicativa fase della preparazione, il Torino di oggi non è sembrata una squadra con qualità caratteriali diverse dalla scorsa stagione. Certamente i nuovi giocatori possiedono maggior qualità tecnica ma è lo spirito Toro che manca ancora. A Novellino il compito di riuscire a trasmetterlo ai suoi. A Cairo ed Antonelli quello di integrare una squadra che manca di un centrale difensivo di qualità e di un attaccante incisivo e di classe. Ma questo lo sanno già tutti e due.
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