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‘Con la Juve perché non un 4-2-3-1?’

Federico Danesi
Anche per lui, che a Torino ha lasciato il cuore, questa è una settimana di passione. Ma Lello Vernacchia, il nostro esperto di tattica, riesce anche ad essere lucido per focalizzare quelli che saranno i punti chiave del derby di sabato...

Anche per lui, che a Torino ha lasciato il cuore, questa è una settimana di passione. Ma Lello Vernacchia, il nostro esperto di tattica, riesce anche ad essere lucido per focalizzare quelli che saranno i punti chiave del derby di sabato sera: “Inter e Milan, ancorché con organici molto completi, hanno dimostrato che la Juve non è imbattibile se presa in un certo modo. Anzitutto bisogna saper aggredire i tre dietro, in particolare Bonucci che rappresenta la prima fonte di gioco verso Pirlo. Fargli arrivare palla il più tardi possibile può essere il primo segreto”.

 

L’altro invece sta in un cambio di modulo: “Posto che i quattro dietro non si possono toccare, per una volta io cambierei così: lasciare i due davanti alla difesa, con Gazzi e Basha che mi sembrano quelli meglio indicati, e in avanti giocare con una sola punta che dovrà essere Bianchi, mentre alle sue spalle metterei tre giocatori. In pratica i due che fanno le fasce e possono inserirsi, ossia Cerci e Santana, ma anche un uomo che sappia gestire il pallone sulla tre quarti e si possa inserire in area sulle verticalizzazioni o sfruttando le sponde. Brighi, visto che lo faceva nella Roma, il più indicato. Così potrebbe prendere Pirlo all’inizio della manovra ma anche giocare quei palloni in una zona del campo dove il Toro fa ancora fatica”.Una gara di contenimento e ripartenze, quindi: “Sappiamo benissimo come gioca Conte, con quegli esterni larghi che corrono in continuazione e gli inserimenti dei centrocampisti come Marchisio. Ecco perché i due a far filtro davanti alla difesa dovranno essere bravi nei raddoppi, ma soprattutto dovranno funzionare le due catene, a destra e sinistra, con i giocatori di fascia che si dovranno sacrificare. Io comunque resto fiducioso, la squadra di domenica ha dimostrato di saper stare bene in campo”.Potesse togliere un uomo a Conte, nessuno dubbio: “Pirlo, decisamente, mentre il Vucinic di adesso non mi fa paura”. E intanto torna indietro con la mente ai suoi derby: “Era una partita che si godeva tutta la settimana. Ricordo che all’epoca non si usavano gli sponsor, ma prima della sfida con la Juve era venuto un responsabile della Superga per portarci un bollino da applicare agli scarpini, in mood da farlo vedere nelle immagini e sulle foto in caso di gol. E ovviamente il primo a cui l’aveva dato era Pulici”. Risultato? “All’andata, nel dicembre ’73, perdemmo 1-0 con rete di Cuccureddu ma strameritavamo di pareggiare. Io giocai l’ultimo quarto d’ora sostituendo Graziani. Invece al ritorno 1-1, pareggiò proprio Ciccio dopo la rete ancora di Cuccureddu. Da giocatore non ho mai vinto, spero che sabato mi vendichino”.Federico Danesi(foto M.Dreosti)