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Con un Gabionetta in più

Redazione Toro News

di Valentino Della Casa

Sbloccatasi finalmente l’intricatissima situazione-Gabionetta, ora per Lerda si palesa un (positivo) problema di abbondanza, numerica e qualitativa, nella zona offensiva del campo....

di Valentino Della CasaSbloccatasi finalmente l’intricatissima situazione-Gabionetta, ora per Lerda si palesa un (positivo) problema di abbondanza, numerica e qualitativa, nella zona offensiva del campo. Sgrigna, Antenucci, Pagano, Lazarevic, Gabionetta, Gasbarroni, Stevanovic sono tutti giocatori che possono giostrare (chi più, chi meno) sulle fasce o a fianco di Rolando Bianchi, offrendo quindi diverse soluzioni tattiche non solo di partita in partita, ma anche durante il match.Già, perché in Gabionetta, l’allenatore cuneese ritrova il prototipo ideale di esterno cercato in estate: grande abilità nel dribbling, ottima tecnica e soprattutto la capacità di giocare a “piedi invertiti”: il brasiliano, infatti, è mancino, ma preferisce giocare sulla destra, potendo rientrare e calciare con il piede preferito. Ecco perché, tecnicamente, a rischiare il posto(anche se, in una squadra che vuole essere competitiva veramente, il verbo “rischiare” è sempre poco adatto) sarebbe Dejan Lazarevic, in ottimo stato di forma dopo un momento di flessione a Gennaio.Tuttavia, la stellina di proprietà del Genoa è stata anche a più riprese riproposta sulla sinistra, dove attualmente se la giocano volta per volta Sgrigna (esclusa la parentesi di Sabato scorso dove ha giocato in attacco in coppia con Antenucci) e Pagano. Senza poi dimenticarsi dei “jolly” Gasbarroni e Stevanovic, in grado di giocare un po’ ovunque (come proprio Sgrigna e, in parte, anche Gabionetta) sulla trequarti.4-4-2, 4-2-3-1, ma anche 4-4-1-1 (con il trequartista, più che Antenucci, ad agire dietro la punta); insomma, moltissime varianti tattiche per un Lerda che dovrà quasi più preoccuparsi di mantenere alte le motivazioni di chi viene escluso, piuttosto che dare moltissimi dettami alla formazione in campo. Ora il Toro è al completo. Alibi non ci sono più per nessuno.

(Foto: M. Dreosti)