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Confronto impari per il Toro

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Sono tantissimi gli appunti che questa partita mi ha suggerito, forse per la presenza di Mourinho che prende anche lui appunti in panchina, per tanti giornalisti questo è uno scoop ma sono tantissimi i tecnici, anche a livello...
Redazione Toro News

Sono tantissimi gli appunti che questa partita mi ha suggerito, forse per la presenza di Mourinho che prende anche lui appunti in panchina, per tanti giornalisti questo è uno scoop ma sono tantissimi i tecnici, anche a livello dilettantistico, che lo fanno da parecchi anni compreso il sottoscritto.

Quello che vi voglio proporre per primo però non è relativo a questa partita ma è una cosa che in comune hanno avuto queste prime tre partite di campionato. Ho notato che il Torino è una squadra "gol dipendente", si esalta e si deprime a seconda del gol fatto o subito. Se ricordate la prima partita c’è stato un leggero dominio territoriale fino al rigore di Rosina poi il Toro ha complessivamente gestito la partita con tranquillità fino alla fine. La seconda partita invece è iniziata con la Reggina che ha avuto due occasioni senza però supportarle da una supremazia di gioco, supremazia che il Torino ha avuto dopo il gol di Amoruso e che è finita con l’autorete di Di Loreto. Oggi invece la partita è iniziata senza che nessuna delle due squadre prevalesse sull’altra con il Torino che provava a punzecchiare la corazzata nerazzurra che rispondeva infastidita, poi i due gol interisti hanno spento la luce del Toro che ha anche rischiato di capitolare nella ripresa poi dal nulla è arrivato il gol di Abbruscato e da lì il Toro si è scatenato rischiando di segnare in più occasioni, pali e Julio Cesar hanno impedito una rimonta di tre reti come nel famoso derby, anche se sarebbe stato un risultato non conforme all’andamento della partita, ma si sa il calcio non è il pugilato dove si vince ai punti ed è innegabile che il Torino nell’ultimo quarto d’ora ha avuto le palle-gol per poter pareggiare la partita, senza considerare che c'era un rigore su Amoruso con conseguente espulsione di Chivu nel primo tempo, rigore non concesso dall'ottimo Farina a causa di una errata segnalazione di fuorigioco da parte dell'assistente.

Questo probabilmente è un aspetto mentale su cui GDB dovrà lavorare per far crescere la squadra che sembra non avere ancora la consapevolezza dei propri mezzi, non si spiegherebbe in altro modo l’euforia dopo le reti segnate e la paura dopo le reti subite.

Il Torino ha giocato la partita a viso aperto cercando di tenere il possesso palla, limitando le giocate aeree, Torino che non ha cambiato diposizione tattica anche se troppo inferiore all'Inter per fisicità, tecnica e, scoperta di oggi, sopratutto fortuna visto che la deviazione su un loro tiro è finita sul palo e poi in fondo al sacco mentre quelle del Toro sono finite sui legni della porta difesa da Julio Cesar e poi sono uscite

All’inizio del secondo tempo si è visto come il Torino adesso abbia bisogno di Corini, uscito il genio si è spenta la luce, Saumel non ha convinto appieno nel ruolo di centrale dopo aver fatto un primo tempo senza aver sprecato un pallone e prima di aver tagliato a fette la difesa interista negli ultimi venti minuti dopo che è ritornato a sinistra successivamente  all’ingresso di Ogbonna.Ogbonna che ha sfornato una eccellente prestazione in un ruolo non suo, giocando con autorità senza paura di prendersi delle responsabilità cercando giocate anche difficili che non sempre sono riuscite.Tornando al primo appunto c’è da dire che anche la prova di Abbruscato ha avuto una impennata dal momento in cui ha segnato la rete, dopo il gol Elvis è parso molto più convinto dei propri mezzi e si è speso in scatti e rincorse che non eravamo abituati a vedere nei primi anni di permanenza a Torino ma che ne avevano fatto le sue fortune in quel di Arezzo e di Lecce. Peccato che i suoi gol in serie A si rivelino sempre inutili ai fini del risultato però penso che questa rete possa far bene al morale dell’attaccante lungo crinito.

Buone le prove dei due esterni in fase di spinta mentre tutto il reparto difensivo ha patito la fisicità aggiunta alla tecnica sublime dei due attaccanti nerazzurri. Zanetti mi è parso in crescita rispetto alle due precedenti uscite anche se non è ancora ai livelli della scorsa stagione, mentre Barone ha confermato di essere un valido rincalzo sempre affidabile nel centrocampo granata, l’unica stonatura è che il campione del mondo è il giocatore più pagato della rosa e non è una cosa da poco.

Non giudicabile la prova di Rosina anche se c’è da notare che nei pochi minuti che ha giocato non si è perso in azioni individuali ma ha sempre giocato la palla con rapidità andando a sfiorare la rete con un bel tiro a giro di interno sinistro. Solita prova tutta fosforo tecnica e sostanza di Nick Amoruso mentre per Bianchi vale il discorso già affrontato con Zanetti, ogni partita che fa aggiunge sempre qualcosa anche se uno con le sue caratteristiche avrebbe bisogno di molti più cross dalle fasce.

Ora ci apprestiamo a vivere una settimana con il turno infrasettimanale, di solito quando ci sono tre partite conscecutive gli allenatori mettono mano al turn-over e qualche partita potrà avere esiti imprevedibili, non penso che GDB si uno di questi allenatori anche se i cambi di Zanetti e Corini a risultato quasi acquisito possono essere visti nell’ottica di far risparmiare energie ai due centrocampisti titolari in vista dei prossimi impegni.