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Consapevolezza e applausi in tre mosse

Redazione Toro News

Qual é il vero Toro? Quello grigio visto a Siena o quello cinico visto ad Ascoli? Quello bruttissimo che i tifosi hanno subìto contro il Cittadella o quello divertente che hanno goduto contro il Varese?
In realtà, pare...

Qual é il vero Toro? Quello grigio visto a Siena o quello cinico visto ad Ascoli? Quello bruttissimo che i tifosi hanno subìto contro il Cittadella o quello divertente che hanno goduto contro il Varese?In realtà, pare sia la stessa squadra, e non due diverse che si alternano di settimana in settimana: Giampiero Ventura dice infatti che gli alti e bassi sono inevitabili, in un periodo nel quale la squadra sta ancora cercando di costruire la propria identità. Ma garantisce che questo é un percorso di crescita, anche con i suoi stop o perfino i suoi salti all'indietro.L'importante é che ad un passo da gambero ne seguano tre da giraffa. Come quelli di ieri sera: tre come i punti in classifica, ma anche come i punti importanti che ha messo in chiaro la partita dell'Olimpico.Innanzitutto, che il turn-over non necessariamente fa bene, e non obbligatoriamente fa male. Non aveva funzionato contro il Cittadella, é risultato perfetto o quasi contro il Varese; perché? Perché ci sono alcuni uomini che sono semplicemente più in forma di altri.Ad esempio, Darmian più di D'ambrosio, Basha più di Vives, Ebagua e/o Sgrigna più di Antenucci. E così via. E se Ventura dice che i cambiamenti in questo momento sono necessari per comprendere meglio cosa fare, siamo certi che queste uscite (l'ultima in particolare) gli stiano dando indicazioni sufficientemente chiare per poter poi operare le proprie scelte.L'esclusione di Bianchi non é probabilmente la chiave che ha portato beneficio alla squadra (si é giocato bene ad Ascoli con lui e molto bene nel secondo tempo di ieri sera sempre con il capitano in avanti, così come si é giocato male, lui presente, mercoledì). Ma é importante che venga presa con serenità: dimenticata Torino-Pescara, dimenticati anche i silenzi di un allenatore che non spiega, qua ogni decisione viene accolta con serenità. Oltre che con la normale voglia di giocare che tutti i calciatori, e specialmente gli attaccanti, hanno innata.E il terzo punto é che basta un po' di gioco in campo, e un po' di pazienza e buona volontà sugli spalti, perché il pubblico torni un alleato. Tutta la sera si é sentita la Maratona cantare a squarciagola (non che sia una novità), e agli imbarazzi di Coppola hanno fatto seguito molto di più gli applausi che non i mugugni. Nel pomeriggio, i sostenitori della Sampdoria esponevano un grande striscione recitante “I fischi ad Agosto non appartengono alla nostra cultura”, ed evidentemente é un pensiero comune al popolo granata che si é lasciato riconquistare dalla squadra. Il che non vuol dire farsi illusioni rispetto alle potenzialità di un Toro ancora tutto da verificare: vuol dire solo, nell'immediato, gioire insieme ai giocatori. E la gioia é un ingrediente immancabile per le future vittorie.

(foto M.Dreosti)