di Gino Strippoli - E’ la vittoria che tutti aspettavano dopo la grandinata del 6 aprile che costrinse Torino e Reggina a fare di una partita una sorta di spettacolo in due atti. Ebbene il secondo atto è andato in scena come tutti i tifosi granata speravano grazie ad un Toro concreto, determinato, concentrato. Il Toro voleva vincere e ha giocato per vincere e ha vinto. Sin dal 46’, quando Antenucci schierato sulla fascia destra ha lasciato sul posto il suo avversario andando poi al tiro parato a terra da Belardi, si è capito quanta voglia di far bene aleggiava tra i granata. Due minuti dopo il “Capitano” Bianchi è andato a conquistare una palla a centrocampo tra i piedi di un avversario come fosse un vero interditore di centrocampo con un impeto e una grinta impressionanti. Un Rolando davvero in gran spolvero tant’è che al 63’ su invito di Vives è entrato in area per poi sferrare un bel tiro respinto dal portiere reggino. Peccato che Meggiorini e Antenucci non avessero seguito l’azione perché c’era la possibilità di un bel tap-in vincente.
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Consapevolezza e spirito Toro
Già, contro la squadra di Breda, mister Ventura ha schierato tre punte vere che hanno costruito bene e si sono mosse bene. Soprattutto i movimenti di Meggiorini e Antenucci hanno creato spazi interessanti per gli inserimenti di Vives e dello stesso Bianchi. Nessun egoismo in campo ma tutti per uno e uno per tutti. Un Leitmotiv questo che ben si addice alla filosofia calcistica di Ventura e che se messa in pratica in ogni partita dai giocatori come han fatto contro gli amaranto reggini porterà sicuramente grandi soddisfazioni e risultati. Un esempio tra tutti riguarda quel trottolino di De Feudis capace ogni volta che viene chiamato all’opera di sfornare delle prestazioni esemplari mettendosi al servizio di tutti. La vittoria è la vittoria di tutti, dei tifosi sempre carichi di entusiasmo, di Ventura che continua a non sbagliare un colpo verso il cammino ormai breve verso la serie A, i giocatori che hanno dimostrato di recepire bene le lezioni dell’allenatore entrando in campo con il giusto approccio e la giusta aggressività proponendo anche un buon pressing efficace a centrocampo non solo con i suoi centrocampisti ma anche con il suo trio “ME-BI-AN” che a turno aiutavano i compagni in mezzo al campo. Ancora una volta la difesa è stata imperiale una sola azione pericolosa per la Reggina al 90’ con Viola che ha messo una palla quasi dal fondo linea al centro area ma subito bloccata a terra dall’attento Benussi.
Oggi poco importa che Meggiorini ha sprecato un occasione d’oro con un contropiede “tre contro due” fallito per la troppa indecisione dell’attaccante granata: ‘entro in area da solo o passo?’ Poi il passaggio a Vives ma in ritardo con l’inserimento del l’esterno granata: peccato! Ma oggi si è vinto è contava solo questo. Contava vedere la crescita caratteriale dei granata e lo si è visto. Oggi non era facile portare in porto il risultato poi lo è stato perché i ragazzi di Ventura sono entrati in campo con lo spirito giusto senza pensare troppo al gol di vantaggio di Glik. Una vittoria che dimostra la consapevolezza raggiunta dalla squadra. Adesso i punti di vantaggio sulla terza sono cinque e con una partita, quella col Sassuolo, da recuperare e sabato all’Olimpico si affronterà il Crotone, una delle squadre più in forma del momento. Lo sbaglio sarebbe cullarsi sui cinque punti di vantaggio. E’ un buon vantaggio ma la serie B è sempre da affrontare, partita dopo partita, con la massima concentrazione rispettando sempre gli avversari e senza mai dare nulla per scontato, proprio come il Toro ha fatto con la Reggina vincendo con l’umiltà che contraddistingue i campioni e aggredendo gli spazi con pressing, togliendo di fatto l’ossigeno agli avversari.
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