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CONTROCORRENTE

Contro il Lecce un Toro imbarazzante salvato da Milinkovic-Savic

Gino Strippoli
Gino Strippoli Condirettore editoriale 
Controcorrente di Gino Strippoli – Un pareggio deludente per i granata che non hanno mai visto la porta

Un pareggio può essere condito anche da una bella prestazione, da azioni di gioco che per un nulla non si sono concretizzate in gol, spesso per entrambe le squadre che si fronteggiano. La realtà del pari e patta tra Torino e Lecce ha avuto un’altra fotografia con i granata spenti e vuoti di idee e i salentini padroni del centrocampo e sempre pericolosi.  D'altronde se si toglie l’unica occasione capitata dal Torino al 1 minuto di gioco con un intervento al volo  in acrobazia di Ricci ma finito oltre la traversa  poi gli uomini di Vanoli non sono mai riusciti a costruire delle vere azioni di gioco che potessero poi creare opportunità per andare in gol.

Dopo la bella partenza nelle prime tre giornate contro Milan, Atalanta e Venezia, le aspettative erano alte e altre invece è sembrato di rivedere il Toro della scorsa stagione dove non riusciva mai a dare impulso alla manovra e soprattutto a creare azioni da gol. Domenica lo score del Toro è stato di zero tiri in porta contro un Lecce che sin dai primi minuti (il salvataggio di Coco in angolo a 30 secondi dall’inizio della partita) ha sempre detto la sua cercando anche di vincerla la partita, sfiorandola più volte. Se in due minuti Savic si è reso protagonista di due interventi salva partita su uno scatenato Krstovic, ben supportato da un intramontabile Rebic, allora questo potrebbe destare un po’ di preoccupazione.

Anche perché al di là dei due tiri del Lecce, molte altre sono state le occasioni che per un non nulla non hanno portato il Lecce in vantaggio. Ogni volta che i ragazzi di Gotti decidevano di giocare palla a terra con buoni fraseggi a centrocampo arrivavano sempre in area granata. Buon per il Toro che Morente e Pierotti hanno sprecato più del dovuto. Il problema è che il Toro contro il Lecce è mancato a  centrocampo con Ilic inguardabile, ha perso più di un pallone, non è mai stato continuo, Ricci ha provato a fare qualcosa ma sulla sua destra non ha mai avuto la collaborazione di Pedersen. Già, il norvegese, non è sembrato un giocatore da Serie A, timido, impaurito, spaesato, né carne né pesce, mai un iniziativa e sempre in ritardo sulle idee dei compagni. Linetty ha fatto al solito legna fino a che ha potuto ma non si può a lui chiedere di creare gioco, poi sulla sinistra nel primo tempo Lazaro e a destra nel secondo tempo è rimasto abbastanza fermo senza mai un vero spunto come in realtà aveva fatto vedere contro Milan e Atalanta.

La storia non è cambiata anche con l’entrata di Borna Sosa (bravo però a salvare un contropiede insidioso di Morente). Per certi verso meglio la linea difensiva con Coco, Masina e Vojvoda (finché è rimasto in campo) infatti sui singoli nulla da dire  mentre in realtà la fase difensiva  che comprende anche i centrocampisti è stata sempre in difficoltà e caracollante. Poco filtro in mezzo al campo e leccesi liberi di affondare e triangolare a loro piacimento. Tirando le somme il Toro non ha perso ma ha rischiato, non è piaciuto sicuramente l’atteggiamento della squadra, molle e senza corsa, sempre in ritardo sulle seconde palle. Se tra l’84' e l’85 minuto il Lecce ha cercato la vittoria non trovata solo per i propri errori sottoporta  allora può solamente pensare quanto ha buttato al vento una possibile vittoria in trasferta  contro questo Toro. E’ chiaro che mister Vanoli, che in panchina si è arrabbiato più di una volta, dovrà cercare di capire il perché di una prestazione così negativa. Nessuna bocciatura ovviamente anche se già contro il Venezia qualche campanello d’allarme si era sentito, ma la vittoria aveva poi chiuso il sipario!