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Contro l’Udinese, meritatamente Toro!

Gino Strippoli
Gino Strippoli Condirettore editoriale 
L'Editoriale di Gino Strippoli / Toro compatto e concentrato non lascia scampo ai friulani. Ci pensa sempre lui: Quaglia–gol!

Per commentare la vittoria granata contro l'Udinese basterebbe guardare le occasioni da gol create dalle due squadre e le parate effettuate dai due portieri: un solo intervento di Gillet su tiro da fuori area di Guilherme e un'occasione da gol sprecata da Thereau nei 'cieli' oltre la traversa. Il Toro? Al di là delle tantissime occasioni, il Toro conteggia come credito - oltre un palo colpito da Vives - almeno quattro interventi importanti effettuati da Karnezis su tiri di Vives al 50' e al 77', di Quagliarella un minuto più tardi e di Amauri di testa al 55' con salvataggio sulla linea.

Come si vede - gol compreso arrivato al 62' - il Toro ha vinto la partita soprattutto nel secondo tempo quando, per 25 minuti abbondanti, ha schiacciato l'Udinese nella propria metà campo senza lasciargli scampo, asfissiandola con attacchi a ripetizione, lasciandogli davvero poco spazio per il contropiede micidiale che è caratteristica di Di Natale e compagni.

Dire però che nel primo tempo il Toro fosse dormiente sarebbe scorretto: infatti, nei primi 45 minuti, i granata hanno manovrato meglio rispetto ai friulani, dando l'impressione di giocare da squadra compatta e concentrata con azioni precise e lineari. Il problema nasceva poi raggiunta la trequarti avversaria: un po' per imprecisione nel rifinire gli attaccanti, un po' per mancanza di fantasia, tutte le azioni finivano per svanire.

Però, fatte le debite somme di tutti i 95 minuti di gioco, il Toro in campo ha condotto, dal primo all'ultimo minuto, la partita e si è fatto sentire più dell'Udinese. Insomma, la produzione di gioco c'è stata ed è stata  notevole al di là di quello che potrebbe richiamare lo striminzito risultato. Un Toro in crescita come gioco e come movimenti, con il brasiliano Peres in primis incontenibile quando parte in velocità, imprendibile per ogni avversario  e bravo anche nei ripiegamenti. Questo è un Toro che è riuscito a far riposare due nazionali come Darmian e Glik (il primo voluto, il secondodettato dalla squalifica) senza accusarne la mancanza e di questo va dato merito all'organico granata e al mercato realizzato. Ieri, chi ha sostituito capitan Glik, ovvero lo svedese Jansson, lo ha fatto in maniera importante. Il ragazzo si muove a testa alta sempre con quella calma che contraddistingue i campioni,inoltre possiede delle basi tecniche e piedi educati che lo portano a dribblare con sufficienza (fin troppa) gli avversari.

A questo Toro mancano ancora i piedi di Nocerino e Farnerud , ormai tutti e due recuperati,  l'ex milanista ieri è entrato per uno scorcio di partita  mettendo subito in campo la sua personalità , andando anche al tiro,  per lo svedese, in panchina,  presto arriverà anche il suo turno.  Chi non dovrebbe aspettare molto a giocare  è sicuramente Gaston Silva che Ventura dovrebbe far scendere in campo giovedì prossimo in Europa League. Inoltre ieri Sanchez Mino,dopo una settimana problematica, è partito dalla panchina per poi entrare  al posto di uno stanco Benassi. Subito entrato in partita  ha dato più qualità  e più imprevedibilità alla intera manovra granata.

Il Toro ha vinto ieri perché a centrocampo è apparso tonico e volenteroso con "El grinta" Gazzi piazzato di fatto davanti alla difesa a arginare ogni possibile azione friulana. Grande anche la prova di Vives, che più volte ha sfiorato il gol. Ma è nel complesso che i granata hanno meritato la vittoria, giocando senza eccessivi personalismi ma da buon collettivo che ha cercato di sbagliare il meno possibile.

In avanti si aspettano ancora i gol di Amauri: intanto c'è  Quagliarella, ma arriveranno anche quelli del brasiliano. Ieri l'ex parmense ha giocato da vero toro, entrando su ogni pallone con grinta, cercando il gol sia in acrobazia, sia con tiri più volte rimpallati fortunosamente dagli avversari o con la sua specialità, il colpo di testa. E' stato prezioso anche nei recuperi a centrocampo, ha fatto salire la squadra più volte difendendo palla. Un giocatore che presto diventerà pedina importante per questo Toro.

Del bomber Fabio che dire? Ci pensa ancora lui, arrivando al suo quinto gol consecutivo (quattro in campionato, uno in Europa League) ma soprattutto giocando sempre per la squadra. E' un pericolo costante per ogni difesa ed è un campione ritrovato dopo le due annate scialbe passate con la maglia bianconera. Quagliarella è un giocatore che fa la differenza anche quando magari sembra estraniarsi dal gioco, ma ha quel fiuto del gol che solo i grandi attaccanti hanno nel loro DNA.