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Coraggio Padelli: anche Michelangelo ha fatto le sue cappelle…

Padelli pagelle Torino Inter editoriale
Tocco di Mano / Inutile sotterrare di fischi e insulti l'estremo difensore granata: in questo momento, l'ambiente deve restare compatto
Manolo Chirico

Partiamo dal presupposto che è inutile fischiare durante la gara un proprio giocatore, il rischio di buttarlo giù e farlo giocare ancor peggio, non vale la candela. Partiamo anche dal presupposto che trascinare nel tempo certe situazioni, non può portare a nulla di buono. Perché il rischio di perdere del tutto il giocatore è alto e quindi inutile da correre. Certo ci sarà chi è pronto a dire: "Tanto meglio, se lo perdiamo gioca un altro". No, in granata questo ragionamento potrebbe eventualmente valere per zone come l'attacco, dove ci sono 4 giocatori pronti a scendere in campo dal primo minuto: Quagliarella, Belotti, Maxi Lopez e Martinez. Ma non per il portiere...

Nelle ultime due partite, il portiere granata Padelli era riuscito a risollevarsi dopo un periodo negativo, uscendo dal campo senza subire gol. Contro l'Atalanta e il Bologna, l'estremo difensore era apparso sicuro di sé, ben orientato e (finalmente) piazzato sulla strada giusta.

Contro la Roma, invece, si sono rivisti gli spettri dei mesi di ottobre e novembre, un po' come contro il Genoa, il portiere granata è apparso decisamente poco concentrato. E ancora una volta, sul più bello, ecco che arriva l'errore fatale, quello che può compromettere l'intero match.

Negli scorsi mesi - in un certo senso - avevamo già messo  in guardia il portierone, sostenendo che andando avanti così. difficilmente sarebbe riuscito a mantenere il posto in Nazionale (ad esempio), conquistato a suo tempo attraverso diverse e convincenti prestazioni in maglia granata.

E allora coraggio Padelli, anche Michelangelo - che non era Rampulla - ha fatto le sue cappelle. Di grosse, ma anche di belle. Arrivando a dipingere e scolpire nel tempo capolavori insuperabili.

È evidente che se le qualità ci sono, queste non possano svanire da un giorno all'altro, ma è altrettanto vero che il calcio vive di momenti: oggi ci sei, domani al posto tuo ci sarà un altro. Gioca sempre e solo il migliore, quello più in forma di tutti. Per questo sarà importante evitare altri scivoloni, come quello visto contro la Roma. Avvenuto, peraltro, sotto gli occhi del C.T. Conte.

Come dice Ventura, Padelli dovrà per forza di cose sfruttare al meglio questa occasione, per dimostrare di essere di gran lunga meglio di quanto ci abbia fatto vedere contro i giallorossi.

Perché - ed è giusto parlarsi chiaro - il tecnico Azzurro potrà chiamare chi vorrà, al prossimo raduno della Nazionale. Il Toro, invece, difficilmente potrà andare sul mercato, investendo risorse preziose, per il ruolo di portiere. E in rosa - senza mancare di rispetto a nessuno - ci sono giocatori come Ichazo, non ancora pronto, e Castellazzi, il quale probabilmente ha già dato al calcio quello che poteva. Mentre Zaccagno e Alfred Gomis devono iniziare (nel primo caso) e concludere (nel secondo) il proprio processo di maturazione.

La forza di Padelli dev’essere quella di reagire immediatamente alle difficoltà, già contro il Sassuolo - una trasferta chiave per il cammino dei granata -, ma soprattutto nel Derby di Coppa e infine nella sfida con l'Udinese: gare che inizieranno a farci capire dove potrà davvero arrivare questo Torino.

Errare è umano, perseverare è diabolico, perdonare (messaggio rivolto a tutti) è divino. E allora coraggio Padelli, perché anche Michelangelo ha fatto le sue cappelle....