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In Italia l'allarme-coronavirus suona già da un pezzo, ma è la parte sportiva del paese ad essere in fermento in queste ore. Posizioni opposte: da una parte la paura dei giocatori, dall'altra una Serie A che va avanti a porte chiuse in una domenica surreale di sport. Domani in Lega si deciderà, ma la sensazione è che ci sia la possibilità di una sospensione del campionato di Serie A fino ad aprile.
PAROLE FORTI - Una soluzione che, a quanto traspare, troverebbe d'accordo anche Urbano Cairo. Il patron del Torino si è detto molto preoccupato della situazione sanitaria Nazionale: “A marzo dobbiamo stare tutti chiusi in casa - ha detto Cairo a Radio Rai -. Oggi non serve a nulla essere ottimisti, ma si deve essere realisti per evitare un disastro sociale e poi economico. È come se fossimo in guerra ed in guerra bisogna prendere misure eccezionali. Questo contagio va affrontato in maniera assolutamente drastica". Troppo permissivo, in tal senso, il DPCM entrato in vigore ieri mattina: "Il decreto è un pannicello caldo - ha concluso Cairo - è come dare l'aspirina a chi ha la polmonite".
https://www.toronews.net/toro/coronavirus-cairo-servono-misure-piu-dure-delle-attuali/
IL TORINO - Dichiarazioni forti che, seppur in maniera indiretta, fanno emergere anche la volontà della società granata riguardo un'eventuale interruzione del campionato. Il suo Torino, tra l'altro, è stata una delle poche squadre di Serie A a non scendere in campo nella giornata di ieri. Una domenica completamente a porte chiuse, che ha registrato i campanelli d'allarme del presidente dell'AIC Damiano Tommasi ed il Ministro dello Sport Vincenzo Spadafora. Intanto si guarda al futuro: il prossimo appuntamento della squadra di Longo è in programma sabato prossimo, 14 marzo, in casa contro l'Udinese. Una partita che, ad oggi, è difficile prevedere con certezza se verrà disputata o meno.
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