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Corsa, Cuore e Cross

Redazione Toro News

di Paolo Morelli

Quest’anno, si potrebbe tranquillamente dire che il Toro possegga un “Palermo in miniatura” nella propria rosa, data la notevole quantità di giocatori che...

di Paolo Morelli

Quest’anno, si potrebbe tranquillamente dire che il Toro possegga un “Palermo in miniatura” nella propria rosa, data la notevole quantità di giocatori che hanno vestito da pochissimo la maglia rosanero. Uno degli ultimi due arrivati di gennaio è Marco Pisano. Terzino sinistro e onesto pedalatore dai grandi polmoni, è stato alla Sampdoria uno dei perni fondamentali del celebre 4-4-2 di Novellino. Dalle giovanili della Lazio, ha esordito nella massima serie con il Brescia, per poi affermarsi proprio con i blucerchiati sotto la guida di Monzon.Dopo l’infortunio di Rubin e il calo di Lanna, Pisano è sicuramente l’uomo che serviva al Toro. Non ha deluso le aspettative e, sulla fascia sinistra, riesce finalmente a dare la spinta che dovrebbe dare un terzino sinistro come si deve. Un po’ rognoso negli interventi, tanto da rischiare più volte con i contrasti in area, ma finora gli è andata bene in questo senso.Subito titolare con sei presenze consecutive, si è poi dovuto fermare prima per una squalifica e subito dopo per l’infortunio. Rientrato col Milan, si è reso artefice di una provvidenziale chiusura su Pato, lanciato a rete al 39’ del primo tempo. Coi rossoneri ha dovuto faticare non poco, sacrificando le proprie doti offensive per pensare di più a difendere. Dovrebbe trovare la quadratura con un esterno sinistro d’attacco che sia sempre fisso e continuo, in modo da trovare affinità. Un po’ come erano riusciti a fare Comotto e Diana dall’altra parte, fino allo sciagurato infortunio del terzino.C’è da pensare che l’opzione per il riscatto inclusa nel suo contratto di prestito, possa essere utilizzata a fine stagione. Nelle poche presenze collezionate finora ha mostrato continuità. Un qualcosa che al Toro serve come l’aria per respirare. Non si è trattato certo di prestazioni superlative, ma di un onesto lavoro di chiusura e ripartenza, unito alla produzione di cross ben pennellati per l’attacco granata. Una speranza per questa stagione, e magari – lo vedremo quest’estate – anche una speranza per il futuro.