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Il Torino stasera aveva solo un risultato per poter sperare concretamente di giocare ancora il prossimo anno in serie A: il risultato era la vittoria; il fatto di non averla cercata se non con dei finali di tempo arruffati e con solo due conclusioni nella porta della difesa più perforata della serie A pone dei seri interrogativi sulla effettiva consistenza della squadra granata e sulle sue reali possibilità di salvarsi.
Signori, abbiamo incontrato le due peggiori squadre della serie A e abbiamo fatto solo due punti, realisticamente come faremo a farne almeno venti in 17 partite contro le altre squadre che sono più forti? Il calendario ci può dare una mano perché incontreremo in casa formazioni che probabilmente non avranno più niente da chiedere al campionato, ma se non ci saranno queste condizioni allora sarà dura davvero.
Cosa può fare la società? Ha davanti ancora cinque giorni di mercato, troppo pochi per mandare a casa almeno una decina di cialtroni che indossano indegnamente la maglia del Torino e per sostituirli con uomini che hanno fame e voglia di mettersi in mostra, oltre che qualità tecniche e umane. Allora in cinque giorni bisogna capire se: A si intende proseguire la stagione con questo allenatore B capire che modulo o che moduli intenderà utilizzare C intervenire con almeno un paio di acquisti sia per il reparto di centro campo che per il reparto di attacco, come si è intervenuti per il reparto difensivo mettendo i cialtroni fuori rosa e spedendoli in tribuna alla domenica.
Per fortuna che sono arrivati due difensori, sennò chi avrebbe giocato contro la Reggina? Colombo sicuramente al posto di Rivalta e Di Loreto al posto di Dellafiore, poi l’infortunio di Pisano come sarebbe stato affrontato? Inserendo Rubin e spostando Ogbonna al centro o inserendo Franceschini che non gioca da tempo immemore? Francamente ringraziamo la fortuna che non siamo stati costretti a vedere uno scempio del genere.Però di scempi ne abbiamo visti altri, per esempio una squadra che gioca senza un organizzatore di manovra però con due registi o pseudo tali in panchina e un attacco che ha la consistenza di una mozzarella; ma come hanno fatto quei due a segnare 35 reti due anni fa? Quest’anno non arriveranno neanche alla metà, forse a un terzo.
Riusciremo a vedere in campo un centrocampista che corra senza però avere due ascie al posto dei piedi o un centrocampista con piedi delicati e testa pensante che corra novanta minuti? Oppure dovremo metter in campo tre centrocampisti mediocri per farne due buoni e giocare con due punte e un trequarti o viceversa. Oggi per esempio dopo il vergognoso primo tempo mi sarei aspettato in campo Dzemaili o Corini al posto del fantasma di Amoruso, liberando così spazi per Abate e per gli inserimenti dei centrocampisti; invece Amoruso addirittura rimane in campo tutta la partita , sia chiaro non è un attacco personale ma oggi il numero 11 granata (come toglierei quella maglia da quelle disponibili…) non era proprio in giornata, capita per carità, ma l’allenatore non può tenerlo in campo sostituendo l’attaccante più pericoloso (forse ho esagerato ma ha fatto il 50% delle conclusioni nello specchio della porta) fino a quel momento.
Cosa può fare l’allenatore? Mettere in campo giocatori che siano uomini metterli, in campo nei ruoli dove possono rendere di più, motivarli, infondere loro forza e non paura e fare di tutto per salvare questa squadra, poi a fine stagione salutare nella speranza di avere il prossimo anno un allenatore che ci faccia vedere il gioco del calcio e non quello del pallone, ma qui la scelta spetterà a chi di dovere.
Cosa possono fare i giocatori? Guardarsi allo specchio e con sincerità verso loro stessi, chi li paga e chi li sostiene chiedersi se hanno le palle per saltare fuori da questa situazione, se vogliono metterci qualcosa di più che si chiama cuore oltre al minimo sindacale che non sempre hanno messo in campo. Farlo alla veloce perché il mercato finisce tra cinque giorni e chi non se la sente SE NE DEVE ANDARE o deve mettersi in disparte allenandosi ogni tanto e andando in gita con la famiglia alla domenica. Per chi invece se la sente, giocare da uomini le prossime diciassette partite, azzerando tutto quello che c’è stato di positivo o di negativo in questo inizio di stagione per cercare di raggiungere l’obiettivo per il quale sono pagati, ripeto pagati e non costretti.
Cosa possono fare i tifosi? Turarsi il naso e tifare per la maglia fino a che la matematica non ci premierà o ci condannerà; contestare non serve, contestare poi un gruppo come questo che ha dimostrato a più riprese di essere senza midollo, senza spina dorsale, un gruppo che con dinamiche diverse ha fatto esonerare ogni anno l’allenatore di turno sarebbe solo deleterio, darebbe loro un alibi che non si meritano e darebbe un esito negativo alla stagione. Ricordate la partita con la Fiorentina? Alla fine si contestò, in un certo senso anche giustamente visto lo schifo espresso in campo quel giorno e la domenica precedente a Siena, in molti pensarono che le prestazioni fossero un chiaro segnale di rottura con il tecnico di quel momento, ma il cambio non ha prodotto modifiche sostanziali e le prestazioni indegne si sono ripetute, che sia un segnale anche questo o la squadra è effettivamente più scarsa di quello che pensiamo? In tutti i casi, ripeto, tifiamo per la maglia perché le contestazioni non servono a niente e poi speriamo che il prossimo anno siano poche le facce già viste e speriamo di giocare ancora in serie A
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