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"Cristiano Lucarelli non ha bisogno di grandi presentazioni, ci sono più di 200 goal in carriera a testimoniare per lui. 11 di questi Cristiano li ha realizzati nei primi anni 2000 in granata (2001-2002 e 2002-2003). Il bomber livornese ha poi scelto di legare la propria carriera alla squadra della sua città, con cui è diventato anche capocannoniere della Serie A nel 2005, vestendo in seguito altre importanti maglie tra cui anche quella del Parma. Proprio per questo, alla vigilia di Parma-Torino lo abbiamo intervistato in esclusiva per avere la sua opinione sulla partita e sul momento che stanno attraversando le due squadre.
"Ben trovato Cristiano. Secondo te, che partita sarà quella del Tardini? Come ci arrivano Parma e Toro?
""Sarà una partita delicata, combattuta. Il Parma con le ultime tre sconfitte si è ritrovato, suo malgrado, in una zona che non è ancora pericolosa ma allo stesso tempo è da non sottovalutare. Il Torino con la vittoria contro la Samp, arrivata a coronamento di un campionato sopra alle righe, ha fatto un bel balzo in avanti e ha la possibilità di giocarsi fino all'ultimo le possibilità di Europa."
"Credi ci sia il rischio che il Toro prenda sottogamba la partita visto il momento e le assenze del Parma?
""Non credo perché i calciatori del Toro sanno che giocare a Parma è comunque dura per tutti e poi conosco bene mister Mazzarri, è uno che si prodiga molto nel sensibilizzare la squadra a non cadere in cali di concentrazione."
"Il Toro è in lotta per un piazzamento europeo: è utopico pensare anche al quarto posto?
""Io credo che sia giusto quello che ha detto Mazzarri. Secondo me il Torino ha anche delle possibilità per giocarsi il quarto posto, però se non se ne parlasse sarebbe meglio. Non per scaramanzia, ma perché nella realtà non è un obiettivo facile: se il Torino agguantasse il quarto posto nonostante squadre tecnicamente più attrezzate sarebbe una grande impresa. È un traguardo che si è materializzato strada facendo e per far sì che la squadra continui a mantenere vivo questo sogno senza grandi pressioni è bene non parlarne per non farlo diventare un obiettivo ma un traguardo inaspettato frutto di un grande lavoro."
"Condividi la teoria per cui la vena realizzativa di Belotti sarebbe limitata dai compiti difensivi di Mazzarri?
""No, perché chi conosce Belotti sa che è un generoso di natura. È nelle sue caratteristiche quella di dare una mano alla squadra anche in fase difensiva, a prescindere dall'allenatore, ce l'ha di suo. Io mi ricordo che nei miei tre anni con Mazzarri (uno a Livorno e due a Napoli) non mi ha mai chiesto di rincorrere i difensori, mi ha sempre chiesto di posizionarmi bene nel momento in cui si perdeva la palla. Dubito che sia cambiato ora e posizionarsi bene è ben diverso dal rincorrere i difensori."
"Hai segnato 29 goal in un solo campionato con lui in panchina, ti senti di sfatare il mito del "Mazzarri difensivista"?
""Non credo che ci sia da sfatare questo mito per il semplice fatto che tutti gli attaccanti di Mazzarri hanno sempre fatto tanti goal. Mazzarri è un allenatore che pone attenzione maniacale sull'aspetto tattico, quello sì. Forse questo è stato uno dei segreti dei suoi successi, però dico che non è assolutamente difensivista, la storia parla per lui. In tutte le squadre che ha allenato ha sempre ottenuto un risultato migliore di quello che era l'obiettivo di inizio stagione, questo è significativo."
"Da attaccante ad attaccante: perché la stagione di Zaza è stata (sinora) al di sotto delle attese?
""Purtroppo può succedere, è lo stesso motivo per cui io ho segnato un solo goal nel secondo anno al Toro. Nonostante tanti goal in carriera, quell'anno lì non è venuto bene. Io penso che nella carriera di un giocatore ci siano delle stagioni in cui è fisiologico non riuscirsi ad esprimere bene, come d'altronde è capitato a Belotti l'anno scorso. Non si può pensare di fare tutti i 20 anni di carriera al top del rendimento, della performance, ci sono anche annate in cui non ti girano bene le cose e la ragione è molto più semplice di quello che si pensa."
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