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di Stefano Rosso - Non era esattamente un anno fa, anche considerate le lunghissime trafile di mercato che portarono Denilson Gabionetta all'ombra della Mole soltanto a gennaio, ma la partita era la stessa: Torino-Crotone...
di Stefano Rosso - Non era esattamente un anno fa, anche considerate le lunghissime trafile di mercato che portarono Denilson Gabionetta all'ombra della Mole soltanto a gennaio, ma la partita era la stessa: Torino-Crotone all'Ezio Scida.
Allora tra le due società era guerra aperta: il giocatore brasiliano era appena stato riportato in Italia dal diesse Petrachi che lo aveva prelevato in prestito con diritto di riscatto dall'Hortolandia, tra le proteste e soprattutto i ricorsi del Crotone che sosteneva di essere la reale proprietaria del cartellino.
La diatriba continuò per settimane interminabili, con tanto di pronunciamento dell'Uefa, ma nell'immediata vigilia della partita c'erano tante aspettative di poter vedere il fantasista brasiliano già in campo contro la sua ex squadra: tanto voluto da Lerda, i tifosi speravano che potesse veramente essere il tassello imprescindibile per lo schieramento tattico del tecnico cuneese facendo finalmente fare il salto di qualità ad un Torino che stava deludendo.
Al di là di quello che la storia scrisse - un finale, anche se previdibile, decisamente diverso rispetto a quello che si sarebbe augurati all'epoca - la situazione tra i due club, nonostante il ritorno in Calabria di Gabionetta durante quest'ultima sessione estiva, non si è più evoluta e sebbene i rapporti non siano peggiorati certamente il Torino, sia squadra sia società, non sarà atteso da un ambiente facile all'Ezio Scida.
Una prova in più per questo Toro di Ventura, che ha già dimostrato in altre occasioni di saper affrontare e superare i propri scheletri nell'armadio.
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