- Calciomercato
- Prima Squadra
- Giovanili
- TN Radio
- Interviste
- Mondo Granata
- Italia Granata
- Campionato
- Altre News
- Forum
- Redazione TORONEWS
toro
Sta per giungere al termine la sosta dei campionati maggiori per dar spazio alla Nazionale, un periodo di riflessione e pausa per andare ad analizzare le situazioni dei migliori talenti granata in giro per l'Italia, ascoltandole direttamente dalle loro voci. Dopo , e è la volta di Tommaso Cucchietti, l'anno scorso diviso tra Primavera e prima squadra, quest'anno impegnato da protagonista assoluto a trovare la salvezza con la Reggina.
Come sta andando a Reggio? Avete trovato due risultati positivi che vi hanno rialzato come morale e come classifica.
Arrivavamo da un momento un po' duro, ma la C è un campionato difficile, con tanti risultati a sorpresa che possono cambiare gli equilibri: di momenti così ce ne sono tanti. In realtà, si è trattato solo di due sconfitte dopo una serie di risultati utili. È normale che ci possano essere dei momenti di difficoltà, ma adesso abbiamo invertito la rotta. Adesso le ultime partite, per raggiungere l'obiettivo salvezza.
Cosa stai scoprendo in Calabria?
Più che alla Reggina, in generale, cambia molto il punto di vista mentale: dove non arriva la tecnica, ci devi arrivare con la testa e con la concentrazione. È questa la differenza sostanziale con la Primavera. Certo, il divario con la Serie A - dove mi sono allenato l'anno scorso - c'è, è innegabile, ma è comunque una grande categoria. Ci sono giocatori come Lodi, che hanno fatto anni e anni in A.
Appunto, gli allenamenti in Serie A - con Hart e Padelli. Cosa ti hanno insegnato?
Sicuramente è stata un'esperienza molto formativa: mi hanno preparato moltissimo, soprattutto dal punto di vista dell'atteggiamento.
L'anno scorso è stato Miha a volerti in rosa. Che rapporto avevi con lui?
Non avevo un rapporto particolare: mi ha trattenuto a fare il terzo portiere, ma mi ha sempre trattato con rispetto, da adulto e non come un ragazzino qualsiasi. Questo l'ho apprezzato. L'esonero? Purtroppo il calcio è questo, vive di momenti. Ora, io non so che cosa sia successo n quelle settimane, ma fa parte del gioco.
Ora a Torino c'è una vecchia conoscenza della Reggina, Mazzarri. Da quelle parti se ne parla ancora?
Assolutamente: si parla ancora di Mazzarri, qui è ricordato alla grande per la storica salvezza del 2007 partendo da -11 di penalizzazione (per i fatti di Calciopoli, ndr). Se lo ricordano ancora, come si ricordano Bianchi e Amoruso, altri due che sono passati dal Toro. Qui la storia ha un grande peso, una cosa che accomuna questa piazza con quella del Torino.
Il tuo contratto scade nel 2019, cioè al termine della prossima stagione. Vi state parlando con il Toro?
Io penso a giocare, c'è il mio procuratore che se ne occupa e so che stanno parlando, ma non mi interesso della trattativa. Io aspetto di conoscere il mio futuro concentrandomi appieno soltanto sulla Reggina.
Anche a Reggio sei diventato famoso per la tua dote da para-rigori (e ce ne sarebbe stato bisogno contro il Rijeka, che proprio ai rigori ha eliminato la Primavera al torneo di Viareggio). Stai seguendo i tuoi ex compagni?
Li seguo sempre, ogni tanto sento Coppitelli e il preparatore dei portieri Randazzo. So che sono in finale di Coppa Italia e proverò a seguire anche quella, come ho seguito tutti i derby di questa stagione.
© RIPRODUZIONE RISERVATA