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Non c’è mai pace nel mondo del calcio, ci eravamo illusi che grazie a Guido Rossi e a Calciopoli si riuscisse finalmente a tirare una riga rossa sopra il passato, invece sembra non sia così. Il fatto che Rossi abbia...
Non c’è mai pace nel mondo del calcio, ci eravamo illusi che grazie a Guido Rossi e a Calciopoli si riuscisse finalmente a tirare una riga rossa sopra il passato, invece sembra non sia così. Il fatto che Rossi abbia accettato di diventare presidente Telecom, al posto del dimissionario Tronchetti Provera, tentando di restare in Figc come commissario straordinario, ha dato un segnale distorto a tutta la faccenda. Proprio colui che doveva essere intransigente e levare di torno ogni equivoco ha iniziato ad essere guardato con qualche sospetto di troppo.
"La storia delle intercettazioni Telecom, dove determinati personaggi hanno fatto pedinare giocatori, arbitri e dirigenti, apre un filone ancora più devastante, perché ha leso la libertà delle persone, ma allo stesso ha fatto girare informazioni estremamente delicate che hanno riguardato non solo il calcio, ma in particolare i poteri forti della finanza italiana. In pratica si è avuta la triste sensazione che si sia usato il calcio per incastrare concorrenti che cercavano di scalare le azioni dei gruppi di comando più importanti.
"Qualcuno si sta dimenticando di Tangentopoli, ma fu proprio il caso Lentini a far scoppiare la storia delle tangenti e dei conti in nero. La cifra pattuita per il passaggio del centrocampista dal Torino di Borsano al Milan di Berlusconi non fu quella denunciata, ma bensì pagata in buona parte con soldi in nero che servirono a Borsano per aggiustare i suoi affari, anche se poi pagò conseguenze molto gravi e con lui il Torino Calcio, che iniziò proprio dal quel caso a cadere in anni disastrosi.
"Il guaio è che permane troppa confusione su chi deve intervenire nei casi di frode sportiva. Poniamo che l’Inter venga ritenuto colpevole per aver violato la privacy di alcuni personaggi intercettati, rischia solo in fase penale o anche in quella sportiva?
"Ma c’è dell’altro, da tempo si mormora che qualche intercettazione maligna sia stata cancellata a proposito, questo spiega perché alcune società sono cadute in trappola e altre no, anzi hanno beneficiato in toto della situazione. Si è urlato per anni al conflitto d’interessi di Galliani, presidente del Milan e della Lega Calcio, quando lo stesso Guido Rossi ha fatto parte dell’Inter, è stato chiamato come commissario straordinario nella Figc e poi eletto presidente Telecom, al posto di Tronchetti Provera. Proprio il boss Pirelli è socio di minoranza dell’Inter, prima con il 14 % di azioni, scese poi al di sotto del 5% in estate, per motivi ancora ignoti. Infine c’è da verificare una dichiarazione di Mancini in tempi non ancora sospetti, che più o meno recitava: “Con Moggi non parlo, lo farà lui presto in altra sede”. Il mondo del calcio è gestito dai furbi, ma non sempre i suoi personaggi sono fulmini di intelligenza. Si ha l’impressione di essere al cospetto di una guerra tra bande, dove un potere scaccia l’altro, alla fine a perderci è lo sport e la sua credibilità. Gli stadi sono sempre più vuoti e questo è un segnale preoccupante, il calcio deve tornare alla gente, non continuare a restare in mano a chi specula sulla pelle dei tifosi.
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