Mandorlini: “Io al mister devo tutto, perché era appena arrivato a Torino e io non sapevo ancora bene cosa avrei fatto. Era il ‘77 quando arrivò lui, volle fortemente che rimanessi al Toro e poi fui uno dei primi a esordire in A con lui. Da lì è nato un rapporto splendido che è durato per tutti questi anni. Gli devo veramente tanto ed oggi è un giorno davvero molto triste perché se ne va un pezzo importante della mia vita e un pezzo importante della storia del Toro. Ricordo che mi chiamava sempre “testa di indivia” perché avevo tutti i capelli ricci. Si arrabbiava ogni tanto ma mi diceva anche tante frasi dolci e questa per me era una di quelle. Lo ricordo veramente con grande affetto. È stato un maestro e anche un papà per noi”.