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gazzanet
"Era un turno potenzialmente favorevole, ed ancora una volta - come in una sorta di incubo che i tifosi granata vedono ripetersi ormai da troppe stagioni - il Torino ha gettato al vento l'occasione: la sconfitta sul campo del Verona è, con tutto il rispetto dell'avversario, un risultato semplicemente inaccettabile per una compagine che punti alla zona europea e che sia chiamata a dimostrare il proprio desiderio di agguantare l'obiettivo in seguito ad uno stop significativo, quello patito nel derby. I granata impattano però ancora in una di quelle partite "facili", ed il 2-1 del Bentegodi certifica - se fosse stato necessario un ulteriore indizio - qual è il vero punto debole di questa formazione: la fragilità mentale. Senza se e senza ma. Prestazioni, risultati e conseguenti rimorsi non fanno altro che dimostrare questa enorme carenza.
"Si trattava di una delle principali lacune del Torino di Mihajlovic, e con il cambio alla guida la situazione pareva essersi stabilizzata: come analizzato su queste colonne, con Mazzarri il collettivo granata non aveva mai disputato un'intera partita riuscendo ad evitare cali di tensione, ma per lo meno l'approccio e la mentalità nel complesso apparivano rinsaldate e forgiate da nuove certezze. A quanto pare, però, così non è: gli ultimi due incontri disputati hanno infatti messo chiaramente in evidenza come il deficit principale di questa squadra appartenga al livello psicologico; il black out patito nella stracittadina dopo aver incassato la rete dello svantaggio era un primo sintomo, l'incredibile atteggiamento mostrato al Bentegodi ha divelto ogni possibile dubbio residuo. Questi fondamentalmente i due episodi più lampanti di un problema che tuttavia aveva largamente conquistato il palcoscenico con il tecnico di Vukovar.
"Nel corso del girone d'andata la sensazione era infatti ancor più diffusa, e non sono pochi gli esempi di spicco: al di là dell'approccio iniziale nel match interno contro la Sampdoria (immediatamente in gol dopo 20 secondi), si contano le partite contro Juventus - in campionato ed in Coppa Italia - Crotone, Fiorentina e Chievo. Ma le sfide più esemplificative non possono che restare quelle disputate contro Verona e Spal, compagini in piena lotta per la salvezza entrambe in grado di rimontare ai granata uno svantaggio di ben due reti. Un'incapacità di gestire momenti e situazioni, una fragilità psicologica, assolutamente preoccupante. Insomma: il Torino dopo l'ultima debàcle è scivolato ad otto punti di distanza dall'ultimo posto valido per l'Europa League, ma l'iniziale obiettivo non appare essere tanto distante per carenze di tipo tecnico - le buone prestazioni contro formazioni di livello come Inter, Sampdoria, Lazio ne sono innegabile prova - quanto piuttosto per vere e proprie friabilità mentali.
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