La vittoria di Udine può rappresentare un'iniezione di fiducia importante per il prosieguo del campionato del Toro, soprattutto per gli spunti positivi che ha saputo fornire. Gli uomini di Juric hanno ritrovato un successo che mancava addirittura da inizio settembre contro il Lecce ed il tecnico ha avuto risposte importanti da diversi elementi schierati in ruoli chiave del campo. Ma se è vero che a fare le fortune di una squadra è spesso la sua spina dorsale, composta da portiere, difensore centrale, regista e attaccante, allora potremmo aver appena iniziato a vedere i progressi dei granata.
IL TEMA
Da Vanja a Pellegri: la spina dorsale del nuovo Toro inizia a prendere forma
Decisivi a Udine: il rilancio di Vanja e Pellegri
—La nota più lieta dopo la gara della Dacia Arena sono sicuramente portiere e centravanti, il giocatore più arretrato e quello più avanzato nello schieramento granata. Milinkovic-Savic ha messo la firma sui tre punti: mezza sbavatura sul gol subito a parte - con un pallone affidato a Zima nonostante fosse spalle al campo - il gigante serbo è stato decisivo con un grandissimo intervento su Beto al 95' ed ha trasmesso sicurezza ai compagni tra parate importanti ed uscite alte. Vanja sta dunque vivendo probabilmente il miglior momento da quando veste la maglia del Toro e sarà ora chiamato a confermarsi su questi livelli. Ottime notizie arrivano anche da Pellegri, autore del gol da tre punti. Le potenzialità del classe 2001 non sono mai state un mistero, così come nemmeno i troppi problemi fisici che lo hanno tormentato negli ultimi anni. A Udine Pietro ha trovato la seconda da titolare dopo la gara contro il Cittadella ed ha infilato il secondo gol consecutivo. Un'ottima notizia per Juric, che ha sempre creduto fortemente nel centravanti e che ora gli darà con ogni probabilità più spazio per garantire alla squadra quel peso offensivo e quell'attacco della profondità che tanto sono mancati in questo avvio di stagione.
Schuurs e Ricci, sempre più certezze
—Spesso le partite si decidono sugli episodi, con le parate del portiere e l'opportunismo dei centravanti, e la crescita di Vanja e Pellegri permette dunque di guardare al futuro con maggiore ottimismo. Chiaramente sarà fondamentale dare continuità all'ottima prova di Udine, ma i segnali giunti dal Friuli sono positivi e da questi potrà ripartire Juric. In mezzo a portiere e centravanti, la spina dorsale granata sta prendendo sempre più forma con Schuurs e Ricci, due elementi che quando chiamati in causa non hanno mai deluso. L'olandese non si è affermato fin da subito come titolarissimo al centro della difesa, perchè Juric gli ha spesso preferito Buongiorno nelle prime 6-7 partite, ma quando è stato chiamato in causa ha saputo rispondere alla grande ed ha messo in mostra doti importanti da difensore completo e moderno. Abile nel gioco aereo, determinato quanto basta ed ottimo anche nell'impostare e sganciarsi palla al piede: le impressioni dopo il primo quarto di campionato sono ottime, considerando che si tratta di un ragazzo di 23 anni appena arrivato in Italia. Non ha bisogno di grandi presentazioni Ricci, basta un dato per descrivere la sua importanza: con lui in campo il Toro non ha mai perso. Chiaramente a Udine non si è ancora visto al meglio e avrà bisogno di qualche settimana per ritrovare una condizione ottimale, ma l'ex Empoli oltre ad essere un regista si sta trasformando in centrocampista completo ed elemento sempre più essenziale per la mediana granata. L'esame Udinese è stato dunque superato ed i segnali positivi non sono mancati, ora serviranno altre conferme dal campo: la spina dorsale Vanja-Schuurs-Ricci-Pellegri inizia a prendere forma.
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