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Da Venezia al Venezia, che crescita per Djidji. Ma un problema fisico lo frena
Un girone dopo la situazione è praticamente ribaltata. Koffi Djidji si ritrova davanti quel Venezia contro cui all'andata aveva causato il secondo rigore dopo quello contro la Lazio. Due partite che i granata avrebbero potuto vincere. Due errori che portarono a diverse critiche al difensore francese. Poi da lì la crescita costante, a tal punto che ora se non c'è Djidji la differenza si vede.
CRESCITA - Il ragazzo ex Nantes ha saputo lavorare con umiltà sui dettami di Juric, ha saputo mettersi in discussione. Umanamente d'altronde Djidji ha sempre dimostrato di avere qualità importanti e quest'anno sta mettendo in mostra anche quelle calcistiche. Tra la sua capacità di lettura sugli anticipi, l'abilità nel coprire lo spazio lasciato alle spalle e le buone doti tecniche Koffi è diventato praticamente insostituibile nel Torino targato Juric. Se all'andata contro il Venezia qualche dubbio era sorto, ora non c'è più alcun dubbio. Il francese è un giocatore importante per i granata, oltre a essere l'ennesimo elemento recuperato e valorizzato dall'allenatore croato.
RECUPERO - L'ultimo recupero che conta ora è quello fisico. Dopo la pubalgia, Djidji ha sofferto di un fastidio al pube che gli ha causato anche una sofferenza all'anca, e per questo è rimasto fuori nelle ultime tre partite. Con il lavoro settimanale il difensore francese è riuscito man mano a recuperare un'accettabile condizione e con l'Udinese è stato convocato da Juric, pur rimanendo in panchina. Da qui a sabato cercherà in tutti i modi di ritrovare il giusto smalto, ma non è ancora detto che la noia fisica sia del tutto alle spalle. Sullo sfondo c'è anche il derby ma il primo obiettivo è il Venezia. Quel Venezia da cui è iniziata la sua rinascita.
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