Da Kobe Bryant alla filosofia Ubuntu, passando per la mentalità Kaizen. La banalità, almeno dal punto di vista della comunicazione pubblica, non fanno parte del bagaglio personale di mister Davide Nicola. Dal suo arrivo sotto la Mole, infatti, il tecnico granata ha deliziato tifosi e giornalisti arricchendo le proprie conferenze stampa con citazioni dotte e metafore filosofiche che prima del suo arrivo si erano sentite davvero molto di rado.
Il tema
Dalla mentalità Kaizen alla filosofia Ubuntu: tutte le citazioni di Nicola
Mai banali le conferenze stampa del tecnico del Torino, che in questi mesi ha stupito i tifosi granata con alcune perle. Eccone alcune
CITAZIONI - La prima, dal punto di vista cronologico, quella pronunciata da Nicola il 28 gennaio scorso prima del match contro la Fiorentina. In quei giorni ricorreva l'anniversario della morte di Kobe Bryant (scomparso il 26 gennaio 2020 ndr) ed il tecnico del Torino approfittò della conferenza stampa pre-partita per citare una delle tante frasi celebri del Black Mamba: "Bryant diceva che se non siamo noi a credere in noi stessi, nessun altro lo farà". Nelle settimane seguenti poi - il 9 aprile, alla vigilia di Udinese-Torino - ecco arrivare l'ormai celebre riferimento alla mentalità Kaizen con Nicola che disse in quel frangente: "È il miglioramento è il vero obiettivo del nostro percorso". Ma non è tutto perché, dopo aver spaziato toccando i tasti dello sport e della filosofia giapponese, l'ex allenatore del Genoa è passato anche al mondo cinematografico citando il film Codice Genesi. "Non so se avete presente il film Codice Genesi con Denzel Washington - disse Nicola alla vigilia di Bologna-Torino - Alla fine del film si capisce che il percorso è la meta. Questo signore viaggia tra mille peripezie, però non si fa mai distogliere dalla meta e gli succede di tutto. Lui continua a credere che quel percorso lo porterà dove vorrà arrivare".
I CONCETTI - Questo fino a ieri, quando Nicola ha tirato fuori dal suo ricchissimo bagaglio comunicativo la filosofia africana Ubuntu. "Si tratta della capacità di riconoscere che tu sei quello che sei grazie a tutti gli altri - ha detto il mister nell'ultima conferenza stampa -. Noi non possiamo fare a meno della nostra gente, la nostra gente non può fare a meno di noi che andiamo in campo per rappresentarli. C'è un detto che dice: se sei felice facci caso". L'ennesima perla di cultura di un allenatore che dal suo arrivo sotto la Mole ha dimostrato di non essere mai banale dal punto di vista della comunicazione, battendo un percorso che nel tempo ha plasmato anche l'identità del suo Torino: una squadra che tornando umile ha ritrovato sé stessa, i risultati e anche il supporto della propria gente.
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