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Dall’intuizione di Mazzarri alla prima squadra: la storia di Singo al Torino

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Arrivato come difensore centrale, l’allenatore di San Vincenzo lo sposta come esterno e cambia la carriera dell’ivoriano
Roberto Ugliono Caporedattore settore giovanile 

Singo e il Torino si salutano, ormai è ufficiale e l’addio del giocatore ivoriano ai granata è di chi ha la gratitudine nei confronti di un club che gli ha cambiato la vita. Non potrebbe essere altrimenti. Chi se lo dimentica il Singo giovanissimo che approda nella Primavera di Coppitelli? Un ragazzo acerbo, ma con doti atletiche fuori dal comune, ma comunque ancora un frutto che deve fare tanta strada per maturare. Eppure un anno dopo stava iniziando a diventare titolare in prima squadra.

Singo, l’intuizione di Mazzarri

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Il merito è di Walter Mazzarri e poi degli allenatori che si sono succeduti sulla panchina della Primavera (da Coppitelli a Sesia). Tutto nasce dall’idea del tecnico toscano, che comprende le potenzialità di Singo e inizia a impostare un lavoro per portarlo a diventare esterno o terzino. Già, perché Singo non approda come giocatore di fascia, ma come difensore centrale. La differenza diventa palese con il temo. Al centro del pacchetto arretrato sa essere determinante, certo, ma non come poi lo è stato sull’esterno.

Nel giro di un anno e mezzo (dal gennaio 2019 al giugno 2020) Singo è diventato un esterno pronto per la Serie A. In mezzo, però, anche dall’estero iniziano a volersi assicurare il ragazzo, con il Salisburgo interessato a prenderlo per una cifra intorno ai 5 milioni. La risposta del Torino era stata secca con quel “no, grazie” che col senno di poi è stata giustissima (ma già all’epoca si capiva che non poteva essere presa decisione migliore). Con Longo, infatti, nel campionato post-pandemia inizia a giocare continuità dimostrando di poter essere all’altezza della Serie A. E così è stato. L’esplosione arriva con il tempo e dopo l’apice sono iniziati degli alti e bassi. Durante l’ultima stagione non è sempre stato continuo, ma quando in giornata Singo ha sempre dimostrato di essere una minaccia. Tutto grazie all’intuizione di Mazzarri, senza la quale il Toro non avrebbe cambiato la vita a Singo e lui non avrebbe portato una plusvalenza importante ai granata.

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