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D’Ambrosio-Toro è già rottura?

Manolo Chirico
Tocco di Mano / Dopo la risposta del giocatore attraverso la propria pagina ufficiale, cosa dobbiamo aspettarci?

Da un lato il Torino, dall'altro Danilo D'Ambrosio. In mezzo, un contratto da rinnovare o meno. Fino ad oggi la convivenza tra club e giocatore è apparsa tutto sommato idilliaca, con il laterale ambidestro sì ambizioso e desideroso di calcare i palcoscenici europei, ma sempre pronto ad onorare la maglia granata. Allo stesso modo il Torino ha sempre dato la possibilità al giocatore di esprimersi al meglio in campo, senza ricorrere a quei particolari 'mezzucci' che in altri lidi nostrani sono quasi all'ordine del giorno (i casi Agazzi e  non così isolato).

Che il giocatore non sia intenzionato ad accettare le proposte offertegli dai granata è cosa ben nota, ma che lo stesso D'Ambrosio sia sempre pronto a ridiscutere tutto, assieme al proprio entourage, anche. 

L'ultima proposta è davvero ai limiti del tetto salariale granata: 750mila euro circa, più bonus. Un ingaggio da top player se paragonato agli stipendi degli altri giocatori in rosa. Un proposta (bonus compresi) che farebbe di D'Ambrosio il giocatore più pagato assieme ai compagni Cerci e Immobile. 

Ma tralasciando per un secondo le trame mercatali (Roma compresa) che cosa dovrebbero aspettarsi i tifosi a questo punto? Per tanti le somiglianze con la 'vicenda Bianchi' sono lampanti e la piazza pian piano sta iniziando a dividersi: pro D'Ambrosio, da un lato; pro Toro, dall'altro. 

Il giocatore ha fatto sapere che , la società che non gli '. Gennaio e vicino e forse non ci sarà bisogno di trascinare l'affare sino a giugno. 

Nel frattempo le parti iniziano ad irrigidirsi ognuna sulle proprie posizioni. Cosa dobbiamo aspettarci a questo punto: una frattura imminente, o più semplicemente una stagione da separati in casa?

La soluzione più logica sarebbe quella di formalizzare un rinnovo fittizio, che permetta al club di monetizzare il giusto. Ma si sa, il calciomercato non è dominato dalla logica, bensì dal denaro. Certamente, giocatore e società, continueranno a comportarsi da professionisti, senza pestarsi i piedi a vicenda. Nella speranza di poter trovare una soluzione che non scontenti nessuno.