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Grazie Mister. E' il minimo, un grazie di riconoscenza, un saluto di cuore per quello che ha fatto, buona fortuna per il futuro, se lo merita. I tifosi sono passionali, risalgono la corrente in base all'emozione del momento e Zaccheroni...
Grazie Mister. E' il minimo, un grazie di riconoscenza, un saluto di cuore per quello che ha fatto, buona fortuna per il futuro, se lo merita. I tifosi sono passionali, risalgono la corrente in base all'emozione del momento e Zaccheroni è un nome spendibile per sognare. La gratitudine è roba seria, ma nel calcio non si usa più, soprattutto per gli allenatori, vanno e vengono che è un piacere, per loro lo spogliatoio è come una camera d'hotel senza prenotazione. L'allenatore De Biasi può essere contestabile per le sue scelte in campo, l'uomo Gianni è una persona di rispetto, sincera, uno che sa dire le cose in faccia. Simpatico a inizio settimana, un po' nervoso all'avvicinarsi del match, mai del tutto sicuro delle sue scelte, forse questo l'ha tradito. Cairo è un decisionista, non ci pensa due volte, l'ha ribadito che reagisce d'istinto, quando lo fa le cose hanno successo.
"Qualche tifoso ha scritto alla nostra redazione biasimando la percentuale bulgara dei fan pro Zaccheroni. La gente presente al centro Sisport giovedì era entusiasta dell'arrivo del nuovo Zac granata, ritenuto più idoneo all'approccio della Serie A, ma nessuno ha insultato o denigrato De Biasi.
"Personalmente non potrò mai dimenticare una sua telefonata fatta nell'agosto 2005, proprio nel periodo di tensione massima per le sorti del Toro. Avevo mandato una mail al suo sito per chiedergli se era vero che fosse candidato alla panchina granata. Pochi giorni dopo, a Viareggio, ricevetti una sua telefonata in cui mi disse di stare tranquilla, che Cairo sarebbe riuscito a prendere il Toro e lui a fare un progetto a medio termine come allenatore. E' raro che qualche personaggio del calcio contatti le persone che gli hanno scritto, invece è successo e da quel momento capii che De Biasi era un galantuomo che avrebbe fatto grandi cose al Toro.
"In effetti le ha fatte, tra alti e bassi, normale per tutti, la sua squadra è riuscita nell'intento principe: la promozione. Per cui mister Gianni la sua battaglia l'ha vinta. Resta il rammarico di non essere riuscito a cominciare la sfida nella massima serie, che in fondo ha molto di suo.
"La preparazione estiva l'ha gestita lui, magari non ha scelto tutti i giocatori, ma anche sotto questo profilo qualcosa ha fatto, come dimenticare il grande Iacopo Balestri, da lui proprio voluto? Il calcio è questo, a volte drammatico e irriconoscente, ma Gianni De Biasi ha riscritto il primo capitolo trionfale della storia del Torino FC. Resterà non solo nel cuore della gente, ma anche negli annali e allora, dopo l'amarezza dell'esonero, tra qualche anno potrà raccontare le sue emozioni, ricordando i sessantamila al Delle Alpi per la finale playoff, la gioia di un'intera nazione per il sogno raggiunto. “I dolori del giovane Werther” sconfineranno nella certezza di un'impresa vinta. Grazie mister.
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