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De Biasi ‘Voglio un Toro con gli occhi della tigre’

Redazione Toro News

De Biasi, contro il Brescia è sicuramente una partita diversa dalle altre.

“Per il Toro il Brescia è una squadra come tutte le altre, è una partita che mette in palio sempre tre punti”....

De Biasi, contro il Brescia è sicuramente una partita diversa dalle altre.

“Per il Toro il Brescia è una squadra come tutte le altre, è una partita che mette in palio sempre tre punti”.

Ma per lei non può essere una partita normale…

“Mi vedete diverso dal solito? Sono più nervoso? No, più accalorato. La verità è che qualche cronista bresciano ha detto qualcosa di troppo. Comunque io non devo dimostrare niente a nessuno. Anche a Brescia. Per me è una storia finita l’8 di febbraio. Dico solo che la squadra è retrocessa ma non con me in panchina”.

Alcuni suoi ex giocatori non l’hanno dipinta bene in questi giorni.

“Ma io saluterò volentieri molte persone. Uno non sarà in campo, che è Di Biagio, ma anche Milanetto e Stankevicius li rivedrò con piacere. Altri meno. E penso a gente che magari con me giocava in serie A e oggi quasi non vede campo in B. Pazienza”.

Chi teme di più nel Brescia?

“Possanzini, Bruno, Piangerelli, ovviamente Milanetto, che è uno dei giocatori più esperti e carismatici”.

Se ne parlato molto in chiave mercato in questi giorni…

“Il Brescia ha detto che è incedibile. Stop. Ma perché non parliamo un po’ di Toro?”.

Cosa si attende di diverso rispetto alle ultime prove?

“Io dico che abbiamo sempre reagito dopo ogni sconfitta, dando risposte importanti sul piano del carattere. La verità è che abbiamo sbagliato due partite, perché perdere a Bergamo e Mantova ci sta, ad Avellino e Rimini meno, ma ci concederete due partite sbagliate su 19… Gli ultimi risultati hanno ingenerato secondo me paure enormi, esagerate”.

Però è indubbio che la squadra è stata meno convincente.

“E’ vero. Ci manca qualcosa sul piano del ritmo, della brillantezza, ma questo gruppo non ha mai lesinato l’impegno, ricordiamoci che abbiamo giocato in media una partita ogni 4,7 giorni. Non è mica tanto facile”.

Cosa deve cambiare rispetto ad Avellino e Rimini?

“Molto, questo è indubbio. Voglio rivedere lo stesso Toro che ha battuto il Modena, il Verona, la Triestina, evitando di ripetere certe ingenuità e leggerezze difensive che ci sono costate care. E’ mancata un po’ di cattiveria? Io speravo che gli occhi della tigre ci fossero anche ad Avellino e Rimini…”.

In casa, per fortuna, le cose finora sono sempre andate per il meglio.

“Davanti alla nostra gente, che è davvero il dodicesimo uomo, abbiamo una marcia in più. Contro il Brescia voglio vedere la stessa forza e intensità delle partite in casa, è indubbio che fuori dobbiamo migliorare. Ma se vinciamo domani, dopo venti partite ci ritroviamo a 38 punti, di cui 19 fatti nelle prime 10 giornate e altri 19 dopo. Non mi sembra male…”.

De Biasi, che è molto attento alle statistiche, cosa vuole aggiungere leggendo i numeri?

“Se riusciamo a vincere queste ultime due partite, finiamo il girone d’andata a 41 punti, che è una roba da fantascienza. Purtroppo, c’è un Mantova che sta andando a manetta, viaggiando a ritmi supersonici. Ma se noi andiamo avanti con questo trand, possiamo chiudere la stagione a 77 punti. Il Genoa l’anno scorso ha vinto il campionato con 76… Per questo ci tengo a chiudere bene l’andata e magari a migliorare ancora la nostra media di 1,84 punti a partita…”.

Contro una difesa tosta come quella del Brescia servirà il miglior Stellone.

“Purtroppo ha segnato poco ultimamente perché ha giocato poco. E’ difficile fare gol da Forlimpopoli… Comunque, anche se non è in condizione ottimale, per noi è un giocatore fondamentale”.

Fantini ieri ha detto che teme più la Cremonese del Brescia. E’ d’accordo?

“Ogni partita ha le sue insidie, ma le insidie sono soprattutto dentro di noi: se giochiamo da Toro, diventa difficile per molti”.