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Roberto De Zerbi non è nuovo a situazioni difficili. Bresciano classe 1979, nasce come allenatore nel Darfo Boario, che nel 2013-2014 guida senza evitare la retrocessione dalla Serie D all'Eccellenza. Poi il passaggio al Foggia e il periodo migliore della sua carriera. Allo "Zaccheria" rilancia il calcio in una città che non viveva emozioni legate al pallone dai tempi di Zeman. In due anni, vince una Coppa Italia di Lega Pro e arriva in finale play-off per la promozione in Serie B, perdendola per mano del Pisa di Gattuso in uno spareggio pieno di polemiche.
"Dopo il Foggia, ecco la chiamata del Palermo in Serie A. A inizio settembre 2016 subentra al dimissionario Ballardini, in un contesto complicato come quello rosanero dell'anno scorso, con una società allo sbando e una squadra raccogliticcia. Tra i rosanero non va a finire bene: nella scorsa stagione, sotto la guida di De Zerbi, i rosanero hanno riportato sette sconfitte consecutive in casa, record negativo nella storia dei siciliani. Poi l'esonero, dopo l'eliminazione in Coppa Italia dallo Spezia: un divorzio con Zamparini non senza polemiche.
"Nell'ottobre di quest'anno, De Zerbi si è rimesso in gioco in una situazione che più complicata non poteva essere. Subentra a Baroni il 23 ottobre, dopo che Baroni "centra" nove sconfitte nelle nove prime giornate. Sotto la sua guida, non riesce ad evitare di cogliere un altro record storico: il peggior avvio di campionato della storia del calcio europeo. Il Benevento, infatti, ha perso le prime quattordici partite di questa Serie A.
"Poi, la lenta risalita. La squadra ha mostrato dei segni di vita, sotto la guida di De Zerbi. Tante, troppe partite perse all'ultimo minuto. Poi il pareggio contro il Milan, con lo storico gol del secondo portiere Brignoli, ha segnato una piccola svolta. I sanniti hanno messo a segno sette punti nelle ultime sette partite. La salvezza resta impresa improba: gli undici punti che separano il Benevento dalla quartultima non autorizzano a dire che sia rientrato nella lotta salvezza. Tuttavia, a Torino arriverà una squadra viva, che si è data l'obiettivo di portare a casa 25-30 punti nel girone di ritorno. Obiettivo molto difficile, ma è bene non sottovalutare nessuno, per il Torino di Mazzarri.
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