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Derby della Mole: il lato oscuro di Buffon

Redazione Toro News

Nella buca di Maspero / Le parole del capitano bianconero che incita a concentrarsi sul campo e non sull'arbitro sono state applaudite: solo fumo negli occhi

"“Dovremmo incominciare a protestare un po’ meno con gli arbitri ed essere più umili” Gianluigi Buffon, il portiere e capitano di “quelli là” prova con un mea culpa, dopo la sconfitta al Mapei Stadium, a riabilitare la sua squadra.

"L’operazione di comunicazione sembra voler lavare la coscienza della società  che più di tutte ha rappresentato in Italia il peggio, o il meglio a seconda dei punti di vista, dell’antisportività. In realtà Buffon in nessun modo afferma che le scelte del direttore di gara siano state giuste, ma si limita a invitare compagni e dirigenti a non lamentarsi. Punto. E quindi, di fatto, il portiere fingendo di essere un vero e proprio moralizzatore del calcio finisce per lamentarsi in diretta tv della condotta arbitrale.

"Il barbuto portiere poi ha pronunciato quella frase nel momento che gli sarà parso più appropriato - dopo la sconfitta col Sassuolo e prima del derby – ma non avrebbe potuto scegliere serata peggiore. Per lo meno agli occhi di noi tifosi granata. Ricordiamo bene le molte, se non tutte, vicende arbitrali, e non, che hanno contribuito alla squadra bianconera di diventare quello che è: la nostra antitesi non solo da un punto di vista meramente geografico - cittadino ma anche nel modo di vedere lo sport e la vita più in generale.

"Perché la prossima partita non è solamente un derby ma il momento in cui si affrontano la luce e l’oscurità, il bene e il male, il Toro e la Juve.

"Ed è giusto che sia così perché un equilibrio ci deve pur essere. D’altra parte mai come quest’anno la classifica di serie A, con soli tre punti di distacco tra gli uni e gli altri, sembra sancirlo. Anche se la speranza è che il Toro trionfi, come nell'ultima stracittadina, portandosi a sei lunghezze sui rivali. Un’eventualità non solo auspicabile ma giusta perché la luce ha un credito enorme nei confronti dell’oscurità.

"Un’oscurità che prova con ogni mezzo a sopraffare tutto e tutti e che per farlo sa travestirsi da luce, come nel caso delle parole del suo capitano, applaudito per una frase che appare come un bagno di umiltà ma che in realtà non è altro che un pallido simulacro. Ennesima dimostrazione che essere granata sia tutta un’altra cosa.

"Gabriele Madala