Prima di giocare la stracittadina sotto l’ombra della Mole la sentenza era chiara a tutti e vedeva un derby, in casa juventina, sbilanciato verso la matrice bianconera vittoriosa nei confronti della squadra granata, così com’è da ormai datata vittoria del Toro nel 1995 con la doppietta di Rizzitelli. Poi c’è stata la vittoria granata casalinga venturiana. Era chiaro che tutti si attendevano un Toro sottomesso e una goleada da parte bianconera, visto anche il curriculum gol subiti di quest’anno dalla difesa granata.
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Derby: grande Toro e la grande beffa
La realtà è stata un‘altra. Sì, è vero, il Toro è uscito sconfitto dall’Allianz Stadium, come da regola prevista, ma rispetto al passato è uscito con onore dal terreno di gioco dopo aver disputato un'ottima partita dando la sensazione per 76 minuti che il divario tecnico-tattico con la squadra allenata da Pirlo non esistesse. D'altronde il primo tiro in porta dei bianconeri è arrivato al 43’ con Dybala, da 25 metri, parato da Sirigu.
Si dirà: ma era una Juventus spenta per cui sono più i demeriti che i meriti del Toro. Tutto sbagliato! Il Toro ha fatto finalmente il Toro e per la prestazione espressa non avrebbe meritato la sconfitta. La Juventus non ha giocato bene perché il Toro non gliel'ha permesso.
Belotti e compagni sono scesi in campo concentrati, determinati, con una difesa che ha retto bene per 76 minuti, già! Nkoulou, Lyanco e Rodriguez hanno protetto al meglio la porta di Sirigu soprattutto nel centro area, supportati sulle corsie esterne dall’ottimo Singo e dal caparbio Ansaldi. Il centrocampo ha retto bene il confronto e i tackle sono stati spesso vincenti. Insomma nessuna reverenzialità, nessun timore nei confronti degli avversari.
Poteva essere una vittoria, beffata più che dai due gol bianconeri dal mancato raddoppio di Zaza. Qui nasce la rabbia granata per un qualcosa che si sarebbe potuto compiere. Quell’impresa che tutti sognavano e avrebbe ridato morale e vigore a tutto l’ambiente granata. Ed invece dopo il meritato vantaggio di Nkoulou, nato da una percussione iniziale di Singo e relativo calcio d’angolo con assist di tacco di Meitè, con la Juventus stordita, arriva quel 13° minuto in cui Zaza può chiudere i conti e mettere in ginocchio i bianconeri: l’assist di Belotti è perfetto e innesca l’’11 granata solo davanti a Szczesny, sembra fatta ma il tiro a giro sulla destra del portiere è scontato tanto che il numero uno bianconero è pronto a respingere senza troppe difficoltà. Qui è nata la sconfitta del Toro, qui è nata la grande beffa di un derby giocato da parte granata con attenzione, grande carattere, sempre ben disposto in campo, dando mai la possibilità agli avversari di fare gioco e trovare gli spazi per impensierire Sirigu. Per accentuare ancor più la prova importante del Toro basti ricordare l’ occasione d’oro che i granata hanno anche avuto al 44’ in perfetto contropiede impostato da Linetty che però sbaglierà l’assist per Zaza, in due contro uno. Questi sono i veri rimpianti. E come non ricordare l’assist meraviglioso del “Gallo“ Belotti per Linetty al 17’, con il centrocampista granata che si inserisce bene ma poi perde il confronto spalla a spalla con il diretto avversario. Senza dimenticare il bel gesto tecnico in mezza rovesciata volante di numero 9 granata che avrebbe meritato altro risultato.
Ecco, tutto ciò dimostra che il Toro ha giocato un derby alla pari se non superiore alla Juventus per quasi tutta la partita. Poi certo ai granata sono bastate due sole disattenzioni, le uniche in difesa, per affossarsi da solo. Ed è un peccato perché prima del 77’ Lyanco aveva marcato bene Ronaldo, Nkoulou aveva diretto bene la difesa e Rodriguez aveva fatto il suo su Dybala, in più Singo aveva annullato Chiesa e Ansaldi aveva fatto il suo su Kulusevski. Il centrocampo era riuscito a amministrare bene il pallone, con la Juventus che non aveva quella forza necessaria a pressare. L’unico vero tiro che ha impensierito Sirigu è arrivato al 76’ con Chiesa, deviato in angolo dall’estremo granata.
Pare inutile sottolineare i due errori di tutta la retroguardia granata in occasione dei due gol subiti in perfetta fotocopia. Nessuno ha marcato Cuadrado ma soprattutto nel momento dei due lanci tutti i giocatori granata sono stati a guardare lasciando il solo Lyanco al centro dell’area piccola preda di McKennie e di Bonucci.
La classifica appare bugiarda se vista rispetto alla prestazione di sabato ma le partite durano sempre 90 minuti e se il Toro non raggiungerà la giusta concentrazione per tutta la partita allora saranno dolori contro tutti. C’è da ricordare che i soli 6 punti in 10 partite sono anche frutto di un errata impostazione della squadra per almeno 7 partite in cui il modulo di Giampaolo era negativo in tutti sensi e forse certe partite, contro Fiorentina, Cagliari e Crotone, forse, si potevano concludere in maniera diversa con almeno 7 punti in più sull’attuale classifica.
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