Se c'era una squadra che meritava la vittoria, questa era quella granata per la conduzione della partita, per le occasioni create, per il gioco espresso. Davvero peccato uscire sconfitti così, immeritatamente all'ultimo second0 di gioco, quando i giochi sembravano praticamente chiusi ed invece un clamoroso errore di Benassi - dovuto all'inesperienza, ricordiamo che il ragazzo è del 1994 - ha dato il via all'azione che ha regalato la vittoria alla Juventus.
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Derby / Torino, grande prestazione e sconfitta immeritata
Non sono quindi bastati grinta e concentrazione per uscire indenni dalla stracittadina e nemmeno è bastato avere Bruno Peres in versione "supereroe". Il brasiliano ha sciorinato una prestazione da fuoriclasse corredata da un gol da cineteca per come lo ha costruito ed eseguito: una palla conquistata appena fuori area granata e poi via come il figlio del vento bruciando in 70 metri tre avversari in progressione fino ad arrivare dentro l'area avversaria e sfoderare un fendente potente e preciso (quasi 100 km/h) che ha gonfiato la rete.
Un gol che è stata una vera apoteosi granata - gol nel derby arrivato dopo 4662 giorni - sfatando un tabù che durava da troppo tempo e che aveva permesso al Toro di raggiungere un meritato pareggio.
Viene rabbia nel vedere il risultato finale, perché il Toro sceso in campo ieri ha creato molte più occasioni della squadra di Allegri, l'ha messa in difficoltà come mai si era trovata in questa stagione allo Stadium.
E' anche chiaro che, se non si sanno concludere positivamente due contropiedi tre contro uno e quattro contro due, il castigo (ahinoi) si cela sempre dietro l'angolo. E' così è stato.
Mister Ventura ha letto bene la partita sin dall'inizio imbrigliando bene Tevez per vie centrali e concedendo poco spazio alle corsie laterali presiedute da Evrà e Litchsteiner, una strategia che ha dato il via alle ripartenze granata che sono state micidiali fino alla trequarti, poi una volta Quagliarella ( non riesce a centrare la porta) e un'altra volta Benassi ( tiro rimpallato) hanno lasciato il Toro al palo e purtroppo alla sconfitta.
E' un Toro ritrovato quello del derby con Tevez e llorente completamente annullati dalla difesa capitanata da Glik e che bravi Maksmovic e Moretti, sempre attenti in marcatura con quest'ultimo che si è concesso anche il lusso di dribblare in area il senor Tevez che vistosi superato lo ha sgambettato.
Che dire del centrocampo granata? Ha retto bene l'urto degli avversari e parliamo comunque del centrocampo più forte d'Italia, Gazzi è stato il solito combattente ed è anche andato vicino al gol con un colpo di testa che ha sfiorato la traversa, Vives si è dannato in un lavoro oscuro di raccordo e El Kaddouri ha finalmente dato qualità , fantasia e incisività in attacco.
Le noti dolenti - nonostante l'impegno - sono comunque legate al reparto d'attacco granata con i due attaccanti, Quagliarella e Amauri, ancora una volta slegati tra loro e mai in sintonia. Singolarmente, Amauri è stato molto importante nell'economia del gioco granata, conquistando molti falli a centrocampo facendo così salire la squadra mentre Quagliarella, a parte l'occasione sciupata in contropiede, non ha più ricevuto palle giocabili.
Se a questa squadra si aggiungesse solo un pò più di qualità a centrocampo e in attacco, anche il discorso del derby si potrebbe sovvertire presto. Il Toro ha dimostrato carattere, però la classifica piange sempre più, occorre dare presto una sterzata decisiva già contro il Palermo. Contro i rosanero che stanno viaggiando a gran velocità in campionato, c'è l'obbligo di vincere a tutti i costi, in caso contrario la strada verso la salvezza potrebbe prendere un'inclinazione davvero preoccupante.
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