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toro
Un derby perso per 4 a 1 vuol solamente dire che sei stato asfaltato e di sicuro è quello che dobbiamo raccontare sulla stracittadina, giocata ieri all' ombra della Mole tra Torino e Juventus e vinta dai bianconeri. Troppo inconcludenti i granata che ancora non hanno per nulla mostrato miglioramenti su come si deve affrontare un derby. Questa da sempre è una partita, una sfida particolare che nel momento che il pallone viene collocato nel dischetto di centrocampo non conosce un vero predestinato per la vittoria. Dovrebbe essere così, e così è stato nella storia granata. Anche quando il Toro, senza andare troppo in là nella storia, era visibilmente piú debole e di certo non favorito andava a cercare la vittoria con grinta innata, picchiando con sano agonismo l' avversario bianconero, intimidendolo, con le buone e con le cattive. Poi si usciva magari sconfitti in campo ma dopo aver dato tutto in fatto di energie, tenacia, compattezza, vigore. Ecco tutto questo la squadra di oggi non l' ha fatto mai vedere anzi,a parte qualche risveglio in qualche frangente della partita, i giocatori sono apparsi molli e di certo non sono apparsi giocatori da derby o meglio dei veri granata che danno il massimo per sconfiggere coloro che vestono il bianconero. Troppi sono i giocatori che hanno attaccato gli avversari in punta di piedi. Così non si gioca un derby!
Senza la sana cattiveria agonistica non si va da nessuna parte e questa squadra da questo punto di vista, oggi come oggi, è da bocciare.
Se a tutto ciò aggiungiamo che la terna arbitrale comandata dal signor Rizzoli ha lasciato ancora una volta il suo segno indelebile sulla partita allora possiamo semplicemente constatare come il Toro si sia immerso in un vicolo cieco da oltre 4 mesi, un vicolo senza luce e senza sbocchi che dannatamente inizia a far paura visto che adesso la linea rossa della retrocessione è a soli 5 punti. Questa è la realtà di questo lunedì 21 marzo, primo giorno di primavera.
Già, però il Toro non ha fatto la prestazione da derby, anzi la sua prestazione è stata zeppa di errori. Non possono bastare stralci di minuti del primo o del secondo tempo per giocarsi un derby. Il derby è lotta dal primo all' ultimo minuto di gioco, una lotta incessante, senza paura.
Tolto quel bel lottatore di Andrea Belotti il resto é da 4 in pagella proprio perché è una votazione che riguarda un derby.
E adesso? Con le altre squadre che incalzano dietro non ci si può permettere di sbagliare, eppure già tra due domeniche il Toro affronterà l' Inter e ci si domanda se si riuscirà a prendere almeno un punto. Se poi qualcuno pensa che dopo la gara di S.Siro le altre sfide saranno più abbordabili io dico che invece quelle saranno ancora più difficili, visto che vedranno il Toro affrontare squadre che si battono nella parte destra della classifica. Il Carpi insegna!
Anche perché se si continua a giocare solo con lampi di gioco, senza continuità, la strada potrebbe diventare davvero impervia controchiunque. Senza contare che ( e qui facciamo gli scongiuri) Ciro Immobile ieri è uscito per infortunio e per adesso non si sa ancora l' entità del danno e di quanto potrebbe rimanere fermo l 'attaccante granata.
Questa è una squadra che è stata senza dubbio sopravvalutata, anche dal sottoscritto, dopo il bell'inizio di stagione. Giocatori che si sfaldano al primo gol subito. Giocatori spaesati, senza nerbo, deconcentrati, basti vedere e rivedere i primi tre gol presi ieri: sul primo Peres perde palla malamente e da il via al fallo di Glik e alla seguente punizione gol di Pogba con grave errore di Padelli, che parte davvero molto in ritardo. Sul secondo gol i granata sembrano dire a Khedira , un giocatore tutt' altro che veloce: prego la strada per il gol la apriamo noi a lei ( inaudito). Il terzo gol nasce da un errore marchiano di tutta la difesa iniziando da Maksimovic, che si perde Pogba che regalerà l assist decisivo per Morata, per finire a Moretti e Glik assolutamente immobili.
Adesso l' unico obiettivo è salvare il salvabile cercando di trovare all' interno di ogni giocatore un briciolo di carattere e di vero agonismo per allontanare il baratro della serie inferiore e con l'allenatore che ritrovi almeno fino a fine stagione il carattere per condurre a buon fine il campionato.
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