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Destino Viola sulla stagione del Toro

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L’editoriale di Gino Strippoli / La Fiorentina all’andata segnò le sorti di Mihajlovic. Il Toro al guado della stagione per non sprofondare
Gino Strippoli
Gino Strippoli Condirettore editoriale 

In casa Toro è’ già tempo di bilanci, di resoconti, di sentenze. Abbandonata l’idea Europa, con conseguente fallimento dell’obiettivo primario di questa stagione prefissato sin dalla scorsa estate dalla società granata, il bilancio calcistico pende in negativo viste le prestazioni tutt’altro che eccellenti della squadra. Un organico, che a dispetto di quello che poteva sembrare a inizio stagione, è stato assortito male, portando poi all’inevitabile rottura con la tifoseria delusa e stanca.

Tifosi che hanno sempre onorato la squadra ogni domenica sia in trasferta che in casa ma mai ripagati. La sentenza è quella che di una squadra senza fantasia, senza nerbo, senza grinta, che domenica dopo domenica si è trascinata in campo senza quella cattiveria agonistica capace anche in caso di sconfitta di far dire ai tifosi: "In campo hanno dato tutto!". Invece sul terreno di gioco ci si è sempre persi nel nulla, eccezion fatta per piccoli frangenti di partita. Togliendo Sirigu, N’Koulou, Falque, Burdisso e gli infortunati da lungo tempo e quindi non giudicabili come Barreca, Lyanco e Bonifazi, Edera, i giocatori granata non hanno mai dato prova di sicurezza in campo. Coloro da cui ci si aspettava molto come Rincon (oggi quei milioni spesi non sono giustificabili), Belotti ( al di là dell’infortunio sembra che il ragazzo abbia perso fiducia in se stesso), Niang (altro giocatore sopravvalutato per la cifra spesa), Baselli (sempre più involuto ma non certo per colpa sua ma forse più per scelte tecniche sul suo ruolo), hanno fallito producendo prestazioni incolori, con poca sostanza sia a livello quantitativo che tecnico.

Oggi la sfida contro la Fiorentina segnerà definitivamente il destino granata di questa stagione. Se anche contro la Viola Belotti e compagni dovessero fallire ciò vorrebbe dire non vincere e quindi si aprirebbe ancora più una voragine interna al massacro. Anche perché quattro sconfitte consecutive sarebbero un peso davvero enorme ed ingiustificabile.

Detto questo il Toro ha il dovere di vincere per i tifosi e in un certo senso per cercare di non sbandare definitivamente sulla parte sinistra della classifica.

Oggi potrebbe essere anche il giorno della rinascita di Ljajic, giocatore che lo scorso anno ebbe un ottimo rendimento con 10 reti e assist a non finire che portarono Belotti a diventare quel cannoniere che tutti abbiamo conosciuto. Il serbo sta bene e potrebbe dare quella fantasia che manca tanto a questa squadra. Ma anche Edera e Berenguer viste le difficoltà di Niang, potrebbero essere della partita. Da questi ritorni il Toro può cercare di ripartire per onorare fino alla fine questo magro campionato.

La Fiorentina che ha sorpassato i granata in classifica di due punti sta ritrovando grandi motivazioni e orgoglio nel nome del loro compagno Astori, scomparso prematuramente. In campo si rivedrà il rimpianto e mai dimenticato Benassi ma anche il Cholito Simeone, sogno granata di tutta l’estate.

Se il Toro vorrà battere la Fiorentina e dare una scossa a tutto l’ambiente dovrà farlo senza misure, con rabbia in corpo senza pensare a nulla. Quanto all’allenatore granata Valter Mazzarri una quarta sconfitta consecutiva sarebbe davvero difficile da digerire e da comprendere perché non ci sarebbero scusanti poi per nessuno, ne giocatori, ne allenatore, ne società.