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Dieci autori per festeggiare e raccontare attraverso la letteratura i dieci anni di presidenza del Torino F.C di Urbano Cairo. Un libro intitolato Urbano Cairo 10 con l’introduzione di Piero Chiambretti e la prefazione dell’indimenticato e compianto Don Aldo Rabino. Assai toccanti le pagine di Don Aldo quando scrive: “Da dieci anni Urbano Cairo è il presidente del Toro F.C. Chi andasse a rivedere la sua gioia il giorno dello storico ritorno in serie A nel 2005/2006, potrebbe notare al collo del “pres” una croce tau di legno. La diedi io alla squadra: per ultimo a lui, prima di entrare in campo. Non era scaramanzia, bensì ricerca di aiuto, protezione, forza dall’Alto…Lassù non c’è solo il Supremo: ci sono tanti altri che ci amano e sono presenti sempre. Urbano ha sigillato il suo primo successo con un gesto di umiltà: rivolgersi Lassù e cogliere che da soli non bastiamo. Ci vuole sempre qualcun Altro con noi, anche se non visibile e spesso percepibile solo allo spirito. Urbano ha dimostrato sostanza e concretezza, piedi per terra e impegno a pedalare, tanto e sempre. Proprio per questo suo modo di agire, negli ultimi tempi la gente ha ritrovato il Toro”.
In questo racconto trovano spazio appunto dieci autori da Boosta (Subsonica) a Marco Cassardo, da Giuseppe Culicchia a Mattia Feltri, da Mario Giordano a Aldo Grasso, da Marco Malvali a Gino Nebiolo, da Giampaolo Ormezzano a Piero Vietti. Autori che non hanno nulla in comune se non un cuore che batte granata da quando erano bambini. Oggi insieme per trovare il filo di un decennio di Toro attraverso frammenti, ricordi, vibrazioni con il biberon targato Superga e la convinzione che Superman fosse soltanto l’alter ego di Puliciclone.
Chi se non Piero Chiambretti poteva scrivere l’introduzione di questa opera: "Ma chi è veramente Urbano Cairo? Le persone che lo conoscono lo descrivono come uno che per indole fa tutto lui, un accentratore infaticabile, una persona che si fida solo di se stessa, un calcolatore. Io non posso dire se sia vero perché con me, in quel frangente, fu disponibile a seguire le indicazioni richieste (riferimento alla realizzazione della Festa per Centenario, ndr). Quando ci vediamo al Bar Principe di Forte dei Marmi mi sembra <<uno di noi>>".
Edito dalla Cairo Editore il libro è in vendita nelle librerie da mercoledì 2 settembre. Sia gli autori che l’Editore non percepiranno alcun compenso dalla vendita dell’opera. Per decisione degli stessi protagonisti, infatti, i ricavi andranno alla Fondazione Stadio Filadelfia. Un tempio dello sport che deve tornare ad essere tale.
Ancora un passo, davvero commovente, ma anche funesto di Don Aldo Rabino: “Allora , caro “pres”, grazie per questi primi dieci anni. Ne prenoto altri dieci e spero di esserci, perché uno Scudetto da portare dall’altra parte non starebbe male. Ma fai in fretta, perché io ho ormai poco tempo e questo mondo gira troppo rapidamente".
Purtroppo Don Aldo è volato via troppo in fretta ma come ha scritto "Lassù qualcuno ci ama" e anche lui ci amerà e sarà presente per sempre!
In un'intervista a Sky, di fronte al balcone sul quale il presidente granata si affacciò per la prima volta, ha detto: "Questo balcone fu il posto in cui tutto nacque: qui incontrati per la prima volta Sergio Chiamparino che mi convinse a prendere il Torino. Questo fu un posto in cui, diciamo così, bivaccai fino a quel 2 settembre quando firmai il contratto d'acquisto."
Infine, un pensiero per Don Aldo Rabino: "Quella di Don Aldo Rabino è stata una perdita grave, è stato un grande punto di riferimento per noi. Ci mancherà molto...."
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