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Direttore generale: serve chiarezza

Redazione Toro News

di Federico Freni

Il Toro vittorioso di domenica si appresta a vivere il momento più importante della stagione. Da qui alla fine del campionato mancano meno di novanta giorni, undici partite per raggiungere quella...

di Federico Freni

Il Toro vittorioso di domenica si appresta a vivere il momento più importante della stagione. Da qui alla fine del campionato mancano meno di novanta giorni, undici partite per raggiungere quella quota salvezza che, a detta di calciatori e addetti ai lavori, si aggira intorno ai 37/38 punti.In questo scenario di totale concentrazione sulle gare da disputare e sulla condizione quotidiana della rosa a disposizione di De Biasi (Stellone è tornato il giocatore di cristallo dello scorso anno, Coco presenta l’ennesimo problema che stavolta assume il nome di contrattura. A proposito, lo vedremo mai in campo?), sta passando in secondo piano un aspetto fondamentale per il futuro delle sorti granata: la scelta del prossimo direttore sportivo/generale.Perché fondamentale? Il motivo è semplice. Il Torino necessita di una programmazione per l’immediato futuro e poi, progressivamente, a medio e lungo termine. Serve un progetto, insomma, che con la cacciata di Zaccheroni è naufragato. Se, infatti, il programma cairota prevedeva per la prossima estate l’individuazione di quei giocatori adatti e compatibili alla tipologia di lavoro del tecnico romagnolo, concedendogli carta bianca e sviluppando un piano strategico per emulare l’Udinese di metà anni novanta, con l’esonero di Zac per evidenti problematiche di risultati e precarietà di classifica, si è azzerato tutto.E dunque, in tal senso, le promesse strappate in sede di mercato invernale, gli orientamenti intrapresi su alcuni calciatori e le strategie inerenti a quelli attualmente sotto contratto, sono state interrotte per essere nuovamente progettate dal nuovo corso.Ma da chi, precisamente? Da De Biasi, certo (e sempre che non sorgano altre complicazioni di cui è bene, per scaramanzia, non proferire parola) ma da chi altro? Da Doriano Tosi, direttore generale in scadenza di contratto? E’ grave, sotto questo aspetto, la situazione granata. A metà marzo il Toro è forse l’unica compagine di serie A che si ritrova senza il barlume di un piano societario per la stagione successiva. E badate bene, questo ritardo non è purtroppo da ascrivere a nessuno. E’ più che altro figlio degli eventi discordanti di questa travagliata stagione, caratterizzata da periodi positivi e poi drammaticamente negativi.Diventa così necessario ed impellente fare chiarezza. Chiedere al Presidente un ulteriore ed urgente sforzo per dare un volto, oggi, alla conduzione (dirigenziale) tecnica della società di domani. Perché aspettare la fine dell’anno non è consigliabile. Significherebbe partire ad handicap rischiando di compromettere la campagna acquisti estiva. Il mercato, come tutti sanno, viene fatto in primavera mentre a Luglio e Agosto si cercano di riempire i buchi strutturali con gli avanzi rimasti disponibili.Tosi o non Tosi, il Toro ha bisogno di punti fermi sul quale plasmarsi. Una persona che, definito un budget finanziario con la proprietà, inizi, con o senza l’allenatore (lo decide l’interessato), a stilare una lista di uomini per il campionato 2007/2008. Lo può fare un direttore generale che vedrà esaurirsi il proprio mandato a fine stagione? No, a meno che non gli venga rinnovato il contratto immediatamente. Nel caso contrario la speranza dei tifosi rimane insita nella lungimiranza dell’imprenditore alessandrino, e nella prospettiva che già in questi giorni abbia concesso pieni poteri ad una persona di fiducia (Salvatori ?) che stia lavorando sotto traccia e forse alle spalle dell’attuale direttore generale. Un ipotesi, questa, da non scartare a priori e che sarebbe in linea con l’attuale silenzio societario sull’argomento.Punti fermi dicevamo. Il primo, per fortuna, è Cairo. Quali sono gli altri?