La Serie A vale sempre meno, il calcio italiano sta lentamente ed inesorabilmente scivolando verso il baratro dell'anonimato. Ciononostante, anche per il prossimo anno ci sarà qualche soldino in più per le compagini nostrane, derivante dall'accordo di ripartizione dei diritti televisivi a livello dapprima europeo, quindi nazionale in seconda battuta.
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Diritti Tv e il Toro: se fosse usato il modello Premier League…
Una torta da dividere in 20, ma che ovviamente non sarà tagliata in fette di uguale grandezza. Le regole restano le stesse dell'ultima riforma: una quota, pari al 40% del totale, assegnata sì in parti uguali a tutte le squadre; seconda quota (30% del totale), ripartita sulla base del numero di sostenitori della squadra in sé (nella fattispecie, 25% per il numero dei tifosi totale, 5% per quelli che risiedono propriamente comune d'appartenenza della compagine seguita con passione); ultima quota (restante 30% del totale), quindi suddivisa sulla base dei risultati sportivi ottenuti (il 5% per l'ultima stagione, il 15% per il quinquennio precedente, 10% in base ai risultati storici ottenuti dal 1946 ad oggi).
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