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Diversamente abili: appello a Cairo

Redazione Toro News

In un momento felice per il nuovo Toro, che ha tratto linfa e giovamento dall’avvento di Urbano Cairo, ci sono molte cose positive da segnalare e qualche lacuna ancora da colmare.
Noi segnaliamo all’attenzione del presidente la...

In un momento felice per il nuovo Toro, che ha tratto linfa e giovamento dall’avvento di Urbano Cairo, ci sono molte cose positive da segnalare e qualche lacuna ancora da colmare.Noi segnaliamo all’attenzione del presidente la vicenda dei disabili. Anzi, dei diversamente abili, perché questa è la dizione esatta di questi ragazzi che amano e tifano per il Toro con la stessa passione di coloro che vanno in Maratona. La curva è il luogo dell’incontro e della passione massima per i colori granata, dove vivere e soffrire tutti assieme per la squadra del cuore, ma dall’inizio di questo campionato c’è chi non può andare a vedere la partita assieme agli amici come era possibile in passato.I diversamente abili che pagano e hanno regolare abbonamento hanno accesso alla curva, gli altri invece vengono spediti in tribuna Est. Per carità, un luogo anche migliore per vedere i 90 minuti del calcio giocato, ma si sa bene cosa significa vivere la partita in curva per chi era abituato a farlo da anni. Alcuni si sono sentiti mortificati, per non dire ghettizzati. Sono stati mandati fax in sede, sono stati contattati alcuni dirigenti del Toro segnalando questa vicenda, ma fino ad ora non c’è stata alcuna risposta. Anche ieri, contro il Bologna, tutto è rimasto uguale a prima. Ed allora noi di toronews, sempre attenti alle problematiche che vengono segnalate dagli amici di virus granata, facciamo da portavoce e lanciamo un appello al presidente Cairo. Sappiamo che ha mille cose da sistemare in questo periodo, ma sappiamo anche che tutto ciò che riguarda i tifosi gli sta particolarmente a cuore. Convochi un incontro, dia udienza a una delegazione dei diversamente abili e siamo certi che in un’ora risolverà questa problematica con buona pace di tutti. Restituendo il sorriso e un posto in Maratona a persone che non chiedono niente di più che tornare a fare quello che avevano sempre fatto.