"Voglio includerlo pian piano, è importantissimo per noi che lui torni a come ci ha abituato negli ultimi due anni". Con queste parole, Ivan Juric, nella conferenza stampa pre Frosinone-Torino, ha sottolineato l'importanza di Koffi Djidji per il Torino e, poche ore dopo, il tecnico è passato dalle parole ai fatti, inserendo il difensore al minuto 60 della sfida e dandogli il difficile compito di tenere a bada le fulminee avanzate avversarie. Di risposta al suo allenatore, Djidji si è ottimamente comportato.
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Djidji, ottimo ingresso a Frosinone: subito sul pezzo con tante chiusure utili
Djidji, aggressività e attenzione nell'uno contro uno: che impatto allo Stirpe
—Allo Stirpe, con un paio di chiusure decisive ed un salvataggio su Ibrahimovic, Djidji si è reso protagonista di un'ottima prestazione, mostrando una buona aggressività e tenendo testa nell'uno contro uno. Insomma, con la gara di Frosinone, Djidji ha dimostrato di essere ancora una risorsa preziosa per il Toro. Cosa non scontata, dato che, prima dei minuti finali di Torino-Atalanta, il franco-ivoriano non metteva piede in campo dallo scorso maggio.
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Djidji, la soluzione tattica per poter rinforzare fisicamente il centrocampo
—Con Djidji a disposizione, il Torino può contare anche su un'arma tattica importante. Come si è visto a Frosinone, il suo ritorno significa, tra le altre cose, poter alzare Tameze sulla linea dei centrocampisti, andando così a rinforzare fisicamente la linea mediana. In assenza di Linetty, l'ex Verona può giocare davanti alla difesa e fungere da diga, mentre Djidji può sistemarsi nel centro-destra difensivo, garantendo quella velocità e rapidità che nell'uno contro uno né Zima né Sazonov per caratteristiche possiedono.
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