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Verso il 4 maggio/ Una marea di passione, un invasione granata per il ricordo degli Invincibili e per suonare la carica alla squadra
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"Il 4 maggio è praticamente arrivato. La giornata più significativa dell'esperienza granata e della sua essenza, sta per tornare ad essere vissuta da un popolo intero, come del resto accade ogni anno dalla tragedia del 1949. L'appuntamento è quello tradizionale alle ore 17, quando alla Basilica di Superga Don Aldo Rabino celebrerà la messa in ricordo degli Invincibili, di quella squadra che ha dominato il panorama calcistico e che si è dovuta arrendere solamente dal fato.
"Lo scorso anno, sul colle, fu un successo strepitoso. Migliaia i granata presenti, in un tripudio di colori, ricordi, emozioni, gioie e tanta commozione. Solamente chi vive questa esperienza può davvero rendersi conto di che cos'è l'essenza del Toro, un qualcosa che trascende quello che può essere il tifo e la passione per qualsiasi altra squadra. Un insieme di valori condivisi, un senso di appartenenza che lega indissolubilmente ogni granata, la consapevolezza di aver sofferto tanto ma di aver avuto la forza di rialzarsi: le emozioni che Superga trasmette, anche a distanza di anni, sono sempre le stesse ed anzi sembrano ogni volta più forti.
"Il momento più toccante, poi, sarà la lettura delle formazioni. Lo scorso anno il capitano Glik aveva raccolto l'eredità di Bianchi in modo esemplare, quest'anno toccherà ancora a lui l'onore di leggere i nomi di chi, in quel maledetto pomeriggio di maggio, ha trovato tragicamente la morte. Il Grande Torino non era solo la squadra più forte che il mondo del calcio avesse mai conosciuto. Era, allo stesso tempo, simbolo di una rinascita e una speranza tutta italiana dopo la distruzione della guerra, emblema della semplicità e della grandezza di uomini che vivevano il calcio non per soldi ma per profonda passione, marchio dell'orgoglio tutto torinese e piemontese di aver costruito qualcosa di importante che sarebbe passato alla Storia.
"La stessa Storia, poi, ha voluto prendersi quella squadra per farne una leggenda. Come scrisse Montanelli pochi giorni dopo la scomparsa: Gli eroi sono sempre immortali agli occhi di chi in essi crede. Così i ragazzi crederanno che il Toro non è morto: è soltanto in trasferta.
"Ebbene, l'appuntamento più importante è arrivato. Insieme al ricordo delle vite andate perdute, come ogni anno si celebrerà anche la squadra e la rosa attuale, per trasmettere ai giocatori di oggi tutta la passione granata. Tutti a Superga quindi, in migliaia: l'obbiettivo è trasmette affetto, grinta e carica alla squadra. Con il granatismo di un popolo alle loro spalle, l'Europa potrà sembrare più facile da raggiungere.
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