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di Paolo Morelli e Alessandro Salvatico
Questa mattina i giocatori del Torino sono tornati a lavorare, questo pomeriggio a parlare. Chi si presenta nella sala stampa del centro Sisport...
"di Paolo Morelli e Alessandro Salvatico
"Questa mattina i giocatori del Torino sono tornati a lavorare, questo pomeriggio a parlare. Chi si presenta nella sala stampa del centro Sisport è Blerim Dzemaili, per molti la vera sorpresa della prima parte di stagione granata. Lui non è sicuro di potersi definire tale, ma le sue parole lo confermano: “Non so se sono la sorpresa del Toro, ma quando sono arrivato non pensavo di fare così bene qui. Ma devo migliorare, perché posso dare di più”. Il ragazzo sembra non accontentarsi, e se i complimenti, finora, sono arrivati in abbondanza, questo sembra interessargli in misura molto relativa: “Non mi interessa cosa gli altri pensano, riguardo quello che faccio sul campo, ma quello che ne penso io; voglio dare tutto quello che ho”.
"Inevitabile che il discorso cada sull’allenatore che gli ha dato fiducia, Gianni De Biasi, esonerato recentemente. “Lui ha fatto tutto il possibile per me. All’inizio ero infortunato, e non poteva schierarmi”. Ma lo svizzero ha ben presente cosa è cambiato dall’arrivo del nuovo mister: “Con Novellino è cambiata la testa, perché la qualità è rimasta la stessa. Lavoriamo molto sulla fase d’attacco -afferma, in contrasto con quanto si è detto nelle scorse settimane- e cerchiamo di migliorare laddove sbagliamo”.
"A Dzemaili viene proposto un paragone tra la Premiership e la Serie A, paragone che l’interpellato ritiene “impossibile, perché sono campionati molto diversi”. Ciò che non gli piace di quello italiano sono “gli arbitri, che fanno troppi errori”, pur rendendosi conto che sia un lavoro “molto difficile”; ciò che invece gli piace è “la molta qualità” nonché la pausa invernale, che gli permetterà di tornare a trascorrere il Natale in famiglia.
"Il centrocampista di origine macedone varrebbe ormai 8 milioni. “Quest’Estate ne valevo solo uno -si schermisce-, comunque non mi interessa; mi interessa salvare il Torino, che mi ha dato l’opportunità di giocare qui. Di tornare a giocare”. Ma sarà ancora granata il suo futuro? C’è chi dice sia “troppo forte” per restare. Lui non ascolta nessuno. “Non guardo al prossimo anno, ma solo alla partita contro il Genoa”. Di sicuro non vuole tornare indietro: “Sono in contatto con due o tre giocatori ed altrettanti membri dello staff del Bolton; ma con loro non voglio parlare, sono ancora arrabbiato. Non mi sento del Bolton: mi sento del Toro”.
"Prima di salutare tutti e di andare ad allenarsi, Dzemaili fa professione di sincerità, come quella di Abate prima della gara col Napoli, dicendo in pratica che la classifica attuale è quella meritata: “Abbiamo dimostrato di essere forti in due o tre partite; per andare in Uefa ne servivano almeno dieci. Non l’abbiamo fatto, per cui il nostro obiettivo è la salvezza”. Si chiude con un pensiero al presidente Cairo, che definisce “molto bravo” e cui sperare di regalare la permanenza in A, e con la speranza personale per il 2009: “Un anno senza infortuni”. Augurio cui si associano senz’altro tutti i tifosi del Toro.
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